La "pietra filosofale" di Fernando

La "pietra filosofale" di Fernando Il Personaggio. L’idea di rifugiarsi in una isola lontana ha affascinato da sempre personaggi che hanno dovuto per motivi di studio e di lavoro convivere con il convulso andare metropolitano. Tra i più recenti “acquisti” dell’isola di Vulcano un attempato studioso e laureato nelle discipline mediche che non solo realizza in una scelta di vita i dettami filosofici ma trova e illustra nei reperti lavici proprietà trascendentali e fisiche di possibile uso terapeutico. I concetti riferiti all’anima dell’ossidiana, i passaggi vitali con il cuore della pietra lavica, canalicoli creati dai “litofagi”, piccoli esseri che si cibano degli elementi inerali. Una esposizione di proprietà scientifiche e pratiche di notevoe valore tali da richiamare un pubblico interessato. Il motivo che mi ha spinto a portare alla conoscenza questo personaggio è la generosità con cui cerca di trasmettere le nozioni e i benefici dei “sassi” che per molte ore della giornata scalpella e la forza con cui spinge il triciclo con relativo cesto non potendo supplire con un automezzo ai trasferimenti giornalieri. Ha forse trovato la “pietra filosofale” da cui ricavare l’energia vitale che gli consente quotidianamente di rifuggire dalla statica immobilità fisica e mentale che accompagna tutti coloro che per scelta o necessità si rifugiano in un costoso ricovero per anziani? Cicerone nel “De senectute” tratta dei problemi della terza età, si confronta con l’amico Attico in una dialettica esistenziale, per dare un viatico di serenità al “poi” che inevitabilmente incombe su ogni sole nascente. Nel lento martellare dell’amico Fernando la risposta al quesito, un dialogo continuo verso il “grande Cuore” sepolto nei recessi della pietra lavica. Giovanni Rosa

, a cura di Peppe Paino