Fino al 9 ottobre è esposta al Museo Barracco un’opera in legno e in ferro dipinto di Chiara Castria, ispirata ad un rilievo assiro del VII secolo a.C., intitolata “Lungo i Fiumi di Babilonia”. L’opera, collocata sulla balconata esterna del Museo, si presenta agli occhi del visitatore con un grande impatto visivo. Il lavoro si ispira ad un rilievo situato sul Palazzo di Assurbanipal a Ninive e rappresenta la deportazione di un gruppo di prigioniere babilonesi. Cuore della scultura è l’immagine commovente di una babilonese chinata verso il proprio figlio, accompagnata da un’altra donna, che reca con sé le proprie cose e che si volge indietro in un gesto di straziante rimpianto per la terra perduta. L’opera contemporanea presenta una serie di sagome in lamiera metallica dipinte di rosso, ancorate a terra, alte tre metri, che riproducono le figure rappresentate nel rilievo. A dare il titolo all'installazione è il primo verso del salmo 137 che richiama il grido di dolore degli Ebrei deportati a Babilonia dal re Nabucodonosor, ma che può far pensare ad infinite storie di popoli strappati dalle loro terre: tuttora lungo le stesse rotte geografiche si compie l'eterno dramma dei migranti, realtà di dolore e di speranza che segna la percezione della nostra storia quotidiana. Lungo i fiumi di Babilonia rappresenta un’ottima occasione per richiamare l’attenzione del pubblico sulle opere di scultura antica raccolte da Giovanni Barracco e per approfondire tanti temi e spunti suggeriti dal percorso museale attraverso diverse migliaia di anni di storia del Mediterraneo.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 8/28/2011
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