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Oltre al concreto rischio di non riuscire a far nulla per la salvaguardia del territorio eoliano, la Regione Siciliana rischia anche, di vanificare le possibilità di finanziamento in ambito comunitario, correlati all’attivazione delle misure di politica attiva del lavoro, già deliberate dalla stessa Giunta Regionale.
Nulla è stato finora attuato nonostante le reiterate proteste dei lavoratori e dei rappresentanti istituzionali (cfr. note del Sindaco di Lipari del 12/07/2006, del 10/10/2006 e del 23/02/2007, intercalate dalle risposte fornite dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, l’interrogazione n. 3-00944 del 23/09/2009 dell’On.le Rutelli su sollecitazione del lavoratore Pietro Sturniolo e la nota del Prefetto di Messina del 12/11/2008 inviata al Presidente della Regione Siciliana), le sollecitazioni e mozioni presentate all’Assemblea Regionale Siciliana (cfr. atti parlamentari 40° e 41° seduta del 6-25 Novembre 2008 - in relazione a queste ultime vale sottolineare la dichiarazione dell’Assessore Regionale DI MAURO nella quale si evidenzia l’impegno del Governo Regionale per chiudere la vicenda) e le reiterate raccomandazioni UNESCO con le quali viene prescritto di ottemperare alla riallocazione dei predetti lavoratori, pena la revisione dell’iscrizione delle Eolie nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. (cfr. raccomandazioni della missione di marzo 2007, concernente valutazione di questioni e stato di conservazione del sito delle Eolie ed in particolare il punto 3.2 – si veda anche la mission report del 18/06/2007 ed il punto f) della Decisione UNESCO 31 COM 7B.24, nella quale si stabiliva il termine del 01/02/2008 per l’attuazione degli interventi di cui alla precedente raccomandazione marzo 2007, nonché il verbale di riunione del 14/10/2009 tenutosi presso l’Assessorato Regionale Pubblica Istruzione, per la valutazione dei siti Unesco in Sicilia nella quale si inizia a verificare ed ad abbozzare anche la questione relativa ai finanziamenti comunitari – risorse FAS – per la risoluzione del problema occupazionale degli ex lavoratori della pomice).
La conseguenza pratica, di queste intollerabili lungaggini, è lo stato di sostanziale abbandono istituzionale in cui versano attualmente gli ex lavoratori delle aziende estrattive i quali, la maggior parte senza nemmeno la mobilità, stanno irrimediabilmente perdendo ogni speranza di essere riassorbiti nel circuito lavorativo del loro territorio, con conseguente ablazione anche del diritto delle Eolie alla permanenza all’interno della World Heritage List dell’UNESCO.
A seguito del verbale del 24/01/2008 stilato alla Regione Siciliana, presso l’Assessorato Lavoro, i 37 lavoratori ex Pumex S.p.A. sono stati finora impiegati a progetto, presso il Comune di Lipari, sopperendo in tal modo alle lacune organiche dell’Ente ed al vuoto organizzativo lasciato dalla Regione, con riferimento alla cura delle problematiche ambientalistiche e territoriali delle Eolie.
Il finanziamento di questa forma d’integrazione lavorativa e di sostegno al reddito, proveniente – per pochi di loro - dal trattamento di mobilità in atto percepita è assicurato dal 2010, con le risorse di cui all’art. 4, comma 1°, della L.R. 12 maggio 2010 n. 11 (Assegnazioni provvisorie annuali sulla compartecipazione al gettito IRPEF).
La forma d’impiego, di detti lavoratori, è quella del “Progetto obiettivo” da attuarsi a cura del Comune di Lipari in via del tutto precaria, senza alcuna garanzia di continuità e senza la prospettiva di una stabile occupazione, connessa alla salvaguardia ambientale delle Eolie che, invece, in base alla delibera di Giunta Regionale n. 4 del gennaio 2007, costituisce il presupposto necessario per il mantenimento delle Eolie, nella lista dei siti Unesco individuati come Patrimonio dell’Umanità.
Come reazione all’inerzia della Regione Siciliana, i 37 ex lavoratori della PUMEX, hanno anche incardinato il Ricorso Giurisdizionale R.G. 1749/2010 innanzi al TAR Palermo, definito con sentenza n. 316 del 22/02/2011, con il quale il Tribunale di primo grado ha riconosciuto che, “il contenuto della deliberazione n. 4 del 2007 è proprio quello di un atto d’indirizzo o programmazione (proprio degli organi politici)”, ammettendo così, sia pure implicitamente, la necessità di porre in essere ulteriori interventi di attuazione per la concretizzazione delle misure occupazionali, già stabilite in favore dei lavoratori del settore pomicifero eoliano.
Dal quadro sopra descritto, discende la necessità di ulteriori provvedimenti e del completamento del percorso di sostegno occupazionale già avviato dalla Regione Siciliana in favore dei 37 lavoratori della PUMEX.
Ciò, si ribadisce, in considerazione della circostanza che dal 2005, per Decreto Regionale, i dipendenti delle industrie della pomice sono stati costretti ad abbandonare la loro stabile occupazione lavorativa.
L’opportunità e l’urgenza di provvedere alla loro stabilizzazione, si manifestano in maniera ancora più eclatante, allorché si consideri che circa un terzo dei 37 ex operai delle cave di pomice, matureranno entro quest’anno i requisiti pensionistici.
Il numero dei soggetti da stabilizzare attraverso procedure mutuabili e/o assimilabili a quelle attualmente in uso, nella Regione Siciliana, per l’integrazione lavorativa definitiva dei precari della P.A. non dovrebbe superare, quindi le 25 unità, a decorrere dal 2012.
L’adozione di una simile iniziativa risulterebbe concorde, del resto, non soltanto con i più volte citati atti di programmazione di specifiche misure di sostegno occupazionale, già deliberate dagli organi regionali, ma anche con la specifica “mission” dell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ed in particolare, dell'Agenzia Regionale per l'Impiego, e del “Coordinamento regionale delle politiche attive del lavoro” introdotto nell’ordinamento regionale in forza dell'art. 70 della L.R. 7 marzo 1997, n. 6, nonché, dell'art. 26 della L.R. 7 agosto 1997, n. 30, la cui specifica finalità è, appunto, quella di razionalizzare ed accelerare la spesa in materia di interventi di politica attiva del lavoro.
Non è superfluo sottolineare che, tra le competenze ed attività dell’Agenzia Regionale per l’Impiego e la Formazione Professionale (struttura interna dipendente dall’Assessorato Lavoro, isituita con l’art. 9 della L.R. 21 settembre 1990 n. 36) rientrano, ancora oggi, quelle atte a “- Favorire l’utilizzo dei soggetti più deboli nel mercato del lavoro, anche mediante l’individuazione e la proposizione di azioni positive” nonché quella di “formulare ed attuare programmi di politica attiva del lavoro” (cfr. paragrafo “Mission”, punti 3 e 4, del portal page del sito internet istituzionale dell’Ass.to Reg.le Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro)
Fra le azioni volte al raggiungimento dei predetti fini l’Agenzia Regionale per l’Impiego sono specificamente annoverate quelle relative alla “cura ed alla predisposizione, anche per conto di enti ed aziende che ne facciano richiesta, di progetti, anche a finanziamento comunitario, per la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori e per la formazione e l'aggiornamento del personale docente impegnato in attività formative” (cfr. paragrafo “Azioni”, punto 6 portal page ult. cit.)
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, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/14/2011
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