In provincia nessuna Bandiera Blu

Lipari- Ormai nelle Isole Eolie a tali riconoscimenti, purtroppo, non si fà più caso. E l’opinione pubblica è lesta nel condannare, meno nel collaborare con le istituzioni. A loro volta, avare di idee e di iniziative. E’ come se, paradossalmente, all’arcipelago bastasse, forse, il titolo più prestigioso attribuito a livello mondiale per vivere di turismo: cioè quello di sito patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Tra l’altro mantenuto a fatica e non sfruttato adeguatamente per ottenere quei necessari proventi per la valorizzazione di tutte le componenti ambientali. Il resto, pare non conti. Tanto se un anno arriva il decreto regionale di non balneabilità delle acque come nel 2000 o la bandiera nera di Legambiente come nel 2006, l’importante è limitare i danni della gran cassa mediatica. Tutto poi si aggiusta. Invece di avviare una seria riflessione tra tutte le parti politiche per partorire un piano di rilancio ai fini dello sviluppo sostenibile del territorio. A poco servono gli sforzi delle scuole, vero e proprio motore delle coscienze: ogni anno, ad esempio, organizzano la regata ecologica in mare, costruendo delle zattere con delle lattine raccolte per tutto l’inverno. Ma a Lipari della raccolta differenziata, contrariamente a quanto avviene nelle altre isole minori siciliane, ancora non c’è traccia, nonostante la presenza di una società d’ambito da quattro anni. Inutile stupirsi, quando lungo il centralissimo corso Vittorio Emanuele, mancano da anni, per almeno 300 metri dei semplici cestini dell’immondizia. Emblematico. Si passeggia con le cartacce in mano. Ne, fanno proseliti le sparute iniziative di volontariato a livello ecologico per terra e per mare. Va a finire che sono, incredibilmente, le guide turistiche straniere con gruppo al seguito, a ripulire i vecchi sentieri diserbandoli con tanto di forbici da potare. In mare invece, si attendono gli ambientalisti di “ Marevivo”, quando negli anni 80 era, un’associazione locale, lo Snoopy club a promuovere, ogni primavera, la pulizia dei fondali e delle spiagge. Questi sono solo alcuni aspetti delle problematiche esistenti che direttamente o meno vanno ad inficiare negativamente le classifiche. Bisogna, inevitabilmente, cambiare registro. Ora, se si guardano i criteri per l’assegnazione delle Bandiere blu per gli approdi turistici si scopre che sono elencati in 22 punti. Per le spiagge in 29. Inutile rimarcare che di fronte a molti di questi requisiti le Eolie sono inadempienti. Basti pensare che gli approdi turistici isolani, fatta eccezione per Santa Marina Salina con il suo piccolo porticciolo, non sono altro che dei pontili galleggianti. Per quanto riguarda le spiagge, ormai quelle libere sono poche e sporche. Ma nei lotti dati in concessione dalla Regione non è che i servizi si sprechino. --------------------------------------------------------------------------- Commento sull'argomento: "Sono un'ammiratrice delle vostre isole ma ciò che ha creato di meraviglioso la natura sembra che sia solo motivo di speculazione, anche con arroganza da parte di alcuni,senza pensare al rispetto ed alla salvaguardia. Lo scorso anno il mare del litoraneo romano avrebbe fatto invidia alle coste di Stromboli, dove mi sono recata a metà giugno e in alcuni giorni era impossibile la balneazione per la schiuma e la sporcizia che si trovava in mare. E guardi che il paragone e tutto dire! Per non parlare dell cemento delle “formicaie" di Vulcano. Se Vi avessero assegnato una bandiera blu avrei pensato a male. Dico tutto questo con vero malincuore". Anna Maria Marsella - Roma

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/17/2007