Il disagio dei figli è dei genitori (2)

SEGUE Il mio grido di allarme è rivolto, non alle istituzioni dormienti, a quelle ormai ci siamo colpevolmente abituati, non a chi è deputato al controllo del territorio dal punto di vista della legalità, loro fanno il possibile con i pochi mezzi che hanno, bensì alle famiglie! Genitori, state attenti, aprite bene gli occhi, osservate con discrezione ma osservate. Siate da esempio per i vostri figli, non con le parole ma con la vostra vita. Non è facile, è una linea sottile quella che separa la normale trasgressione legata all’adolescenza e il “disagio”, il “gettarsi via”. Non possiamo più far finta di non vedere cosa abbiamo creato per i nostri ragazzi, non possiamo più nasconderci dietro il classico: <>, perché spesso proprio quei figlio sarà uno dei primi. Non perché sia peggiore degli altri, non perché non ha ricevuto un’educazione…o perché non ci si possa fidare di lui. Ma perché spesso questo non basta, spesso è il gruppo degli amici che coinvolge e trasporta, sono le circostanze, le situazioni, complice una delusione, un momento di sofferenza. Occorre dare fiducia, lasciare maggiore libertà ma questa deve essere dosata dal genitore che deve dare anche maggiori responsabilità: impegniamo i nostri ragazzi nei mesi estivi, non li lasciamo all’ozio, non li lasciamo costantemente davanti a Facebook! Poniamo dei limiti! Loro faranno di tutto per superarli e trasgredirli, ma il genitore sa che non deve cercare l’approvazione a tutti i costi da parte del figlio e deve saper anche porre dei paletti: pochi ma solidi punti fermi. Non siate amici dei vostri figli! Siate genitori! Occorre ripartire dalle “famiglie”, che rappresentano la prima “agenzia educativa” e che tante volte vacillano nel loro ruolo genitoriale. La “famiglia” deve tornare a rappresentare “la bussola” capace di tracciare la rotta. Occorre fare squadra, prima che sia troppo tardi, e soprattutto, occorre parlarne perché non si può fare più finta di non vedere! Samuele Amendola Qui continua l’avventura di Pinocchio testadura in viaggio – aprite gli occhi - pel Paese dei Balocchi. Nella notte il burattino sente piangere un ciuchino, ma a svelar questo mistero manca il tempo per davvero: ecco già la comitiva nel fatal paese arriva e l’accolgon urli e lazzi di migliaia di ragazzi. Che paese! Per la via c’è un tal chiasso, un’allegria! Far baldoria e confuzione è la sola occupazione. Qui si corre in bicicletta là si salta e si sgambetta, qui si recita, si balla, si gareggia con la palla. Nei teatri a tutte l’ore c’è gran folla e buonumore; per il più sopra la cassa leggi: “Gratis qui si passa!”. Libri, scuole ed insegnanti son vietati a tutti quanti: ogni giorno si fa festa gente mia, che vita è questa! Quando a sera il burattino va a dormir nel suo lettino stanco è, si, ma non si lagna del Paese di Cuccagna. (G. Rodari ) “SPORTELLO DI CONSULENZA EDUCATIVA PER LA FAMIGLIA” https://www.facebook.com/groups/genitorioggieolie/permalink/705117329504823/#!/groups/genitorioggieolie/

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/12/2013

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