Dimensionamento, bocciata anche proposta Lipari

Dimensionamento, bocciata anche proposta Lipari Gazzetta del Sud Natalia La Rosa Fumata nera sul dimensionamento scolastico delle scuole primarie. Il Consiglio scolastico provinciale, riunitosi ieri nel corso di un'animata seduta durata fino a sera, ha infatti esanimato tutte le delibere proposte dai Comuni della provincia messinese, inerenti gli accorpamenti degli istituti scolastici, esprimendo sulla gran parte parere negativo. La procedura è stata dettata dall'assessorato regionale all'Istruzione alla luce di quanto previsto dalla Finanziaria, che ha richiesto la fusione amministrativa di istituti con numero di iscritti al di sotto di alcuni parametri al fine di produrre risparmi economici. L'unificazione fra istituti in teoria non dovrebbe riverberarsi sul servizio scolastico, ma solo sull'organizzazione e, dunque, sull'assetto del personale. Lo scopo infatti è quello di ridurre le dirigenze e le relative strutture amministrative. Tornando alla seduta di ieri, solo una cinquantina sono stati gli atti pervenuti all'organo consultivo – che rende un parere obbligatorio ma non vincolante – composto da rappresentanti sindacali di tutte le componenti che afferiscono al mondo della scuola (docenti, personale Ata, genitori). Il primo ad essere esaminato è stato il deliberato del Comune di Messina, adottato nei giorni scorsi e a seguito del quale si prevedeva la creazione di dieci nuovi istituti comprensivi con l'accorpamento di direzioni didattiche e scuole medie e la perdita di nove dirigenze, con relative segreterie. Il piano è stato respinto con voto unanime e solo due astensioni tecniche: la presidente del Consiglio scolastico Laura Fleres e la rappresentante del Csa che si è astenuta su tutte le votazioni. «Abbiamo espresso parere negativo – spiega la presidente Fleres – in quanto, nonostante le premesse in realtà non vengono rispettati i parametri di legge, che prevedono la creazione di istituti con un numero di alunni tra 500 e 900. Invece, quelli immaginati dal Comune arrivano fino a 1200 alunni, mentre non vengono toccati istituti con 500 o 600 iscritti. Un piano dunque incompleto». Parere positivo invece sul piano esitato dalla Provincia che, nella sostanza, "salva" quasi tutti gli istituti superiori a rischio di accorpamento (quattro le deroghe richieste) delineando poi la creazione di un polo tecnico nella Valle del Mela. Per quanto riguarda la provincia, poi, parere contrario è stato espresso ad esempio sul piano di dimensionamento proposto dal Comune di Barcellona, che «non rispetta la territorialità», su quello di Milazzo, che riduce gli istituti comprensivi da 5 a 3, «quando invece – chiarisce Fleres– era possibile salvarne un altro, e quello di Lipari, «territorio insulare dov'è possibile applicare molte deroghe che però non sono state tenute presenti». «Poche le delibere provenienti dalla zona ionica – aggiunge la presidente del Consiglio scolastico – ad esempio nulla è provenuto da Taormina o Giardini, mentre sono state respinte tutte le delibere provenienti dalla zona tra S. Teresa e Scaletta perché in contrasto fra loro». E proprio questa circostanza offre lo spunto per un'osservazione critica verso le modalità procedurali definite dall'assessorato regionale: «Non è stata prevista – rileva ancora Fleres – una regia complessiva provinciale, così ognuno ha deliberato per il proprio piccolo, per interessi localistici più che oggettivi. Il giudizio complessivo dunque è negativo, ed è stato espresso al termine di un lavoro condotto dal Consiglio in maniera molto meticolosa, seguendo principi rigorosi». La tempistica adesso è molto cadenzata: entro lunedì infatti il Provveditorato dovrà pronunciarsi sulle delibere con parere anche in questo caso obbligatorio, ma non vincolante, per trasmettere poi tutto all'assessorato regionale che ha già preannunciato per i primi di dicembre la costituzione del tavolo tecnico, con rappresentanti delle istituzioni locali e dei sindaci che chiederanno di essere sentiti.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/18/2011

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