Riceviamo da Daniele Corrieri e pubblichiamo:
Carissimo Comandante Villari,
mi permetto di scriverLe una breve lettera con l’augurio che la stessa non venga fraintesa. La nostra comunità sta vivendo un periodo di microcriminalità mai avuto. Purtroppo noto e annoto che con molte probabilità manca la collaborazione della società civile con le Forze dell’ordine. Probabilmente o c’è un muro che vi separa oppure c’è un menefreghismo da parte della società civile. Lipari non è Milano, Lipari è una comunità fatta di gente che d’estate esagera e d’inverno si annoia; è anche vero che rispetto a qualche decennio fa a Lipari si fanno tante multe, molti più posti di blocco, oltre agli interventi tu sei abusivo e io meno di te, certo il rispetto delle regole!!! Probabilmente questa forma di soppressione (giusta) fa crescere una mancata collaborazione per certi fatti che stanno accadendo. Penso che l’arma dei Carabinieri più che vigilare dovrebbe essere parte integrante della nostra comunità. Probabilmente c’è ma è poco sufficiente. Di certo la Sua persona come del resto i Suoi ragazzi mettono ogni impegno purchè Lipari sia una società priva di criminalità. Forse è tempo che tutti noi facciamo un passo indietro, che ci sia più dialogo e perché no anche un pò più di tolleranza; i giovani vanno educati alle regole del gioco, ma qualche volta più che fare una multa serve una tiratina di orecchie, una parola in più e perché no anche un caffè insieme!!! Ricorda il mio fare? Certo che si, ma alla fine era un collaborare, si esagerava qualche volta, ma era sempre per la solita lotta, poi da persone intelligenti si capiva come fare per non uscire dalle regole ma nello stesso tempo capire sino a che punto erano le regole, non si chiudeva un occhio ma si guardava la realtà. Lipari specie d’estate ha poche regole, questa non è ne colpa Sua tanto meno di altri che vigilano, voi siete in mezzo! Ecco perché dico integrazione con le parti sociali. Ora Lei potrà pensare: colpa delle multe? In minima parte si, come del resto è anche colpa del mancato dialogo tra le parti, la reciproca fiducia. L’arma dei Carabinieri a Lipari è al servizio della Comunità ma nello stesso tempo deve essere parte della Comunità, ovviamente le distanze vanno tenute come il rispetto deve essere il capofila di ogni cosa. Che fare? Bella domanda! I giovani vanno ripresi. Se non basta dialogare con i genitori, se non basta ancora…vecchie usanze da “padre educatore”. Oggi i giovani, e non solo a Lipari hanno la testa tra le nuvole, hanno bisogno di aiuto e non di out out. Oggi Lipari ha bisogno di rinascita sociale, serve l’aiuto di tutti e il buon senso di tutti, non siamo in guerra ma serve una riappacificazione sociale, l’arma dei Carabinieri non è un intermediario, l’arma dei Carabinieri è il nostro fratello maggiore che qualche volta ci schiaffeggia e altre ci fa sorridere!!! Chiudo consolidando la mia stima nella Sua persona, augurandomi che in questa lettera si possa cogliere l’amore per la mia isola e magari tra le mie tante fantasie di pensiero esposto qualche giusto consiglio.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/2/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!