La tavolata di San Giuseppe

La tavolata di San Giuseppe Michele Merenda SALINA – Anche quest’anno gli abitanti del comune di Malfa hanno perpetuato la secolare tradizione della Tavolata di S. Giuseppe. Un rituale che viene portato avanti addirittura dal 1835 (ma qualcuno sposterebbe la data ancora più indietro nel tempo), quando le Eolie potevano vantare una forte economia mercantile. Durante uno di questi viaggi di ritorno da Napoli, crocevia di scambi anche con il Nord Europa, un’imbarcazione locale si trovò coinvolta in uno spaventoso fortunale. La paura fu tale che l’equipaggio fece voto al santo Patriarca che, se fossero tornati a casa sani e salvi, avrebbero donato ogni cosa si trovasse a bordo ai poveri. Preghiere accolte dalla Pietà Celeste, secondo la tradizione, perché da allora il popolo di Malfa mantiene la propria parola ed allestisce una tavola imbandita da varie pietanze tipiche, che vengono poi distribuite tra i sempre più numerosi partecipanti. Un uomo, una ragazza ed un bambino impersonano la Sacra Famiglia con abiti dell’antica Palestina, seguiti in processione dalla gente che porta i numerosi piatti. Un lavoro che inizia già durante le prime luci del mattino, con la preparazione dei devozionali pesci arrostiti e della pasta e ceci condita col finocchio selvatico, il classico cibo dei poveri, che a sua volta viene poi portata dentro le pesanti “quadare” (pentoloni) da dei volontari nella piazza S. Lorenzo. Anche stavolta, complice anche la ritrovata bella stagione, oltre alla consueta partecipazione popolare è stata registrata la presenza di tanti turisti, a sottolineare la grande attrazione di questo avvenimento in un periodo sicuramente anomalo per le visite turistiche stesse. Da segnalare che anche stavolta Antono Brundu, bibliotecario ed addetto culturale del comune di Malfa, allestirà una mostra dedicata a questa manifestazione, rendendo pubbliche delle foto ad oggi inedite scattate nel corso degli anni. (nella foto: la Sacra Famiglia di quest’anno)

a cura di Peppe Paino