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L’Unione Europea sarebbe pronta a bocciare l’intero percorso di gara che ha portato la Tirrenia alla Cin, soggetto armatoriale costituito per aggiudicarsi la compagnia dai tre principali operatori nazionali del trasporto via mare di passeggeri: la Marinvest, finanziaria che fa capo al gruppo MSC di Gianluigi Aponte, Moby Lines guidata da Vincenzo Onorato e Grimaldi di Navigazione della famiglia Grimaldi.
Ma c’è un chiarimento sulle motivazioni della sempre più probabile bocciatura dell’UE: le sovvenzioni di Stato affidate in questi anni alla Tirrenia – da sempre concesse proprio per lo svolgimento di rotte non redditizie ma obbligatorie per un servizio pubblico – sarebbero valutate dai funzionari di Bruxelles veri e propri aiuti. Passibili quindi di sanzione e, nell’immediato, di richiesta di restituzione (si parla di 400 milioni di euro) da parte dei nuovi acquirenti. Da qui anche un ventilato stop dell’Antitrust all’epilogo della gara, che andrebbe rifatta.
A questo punto l’amministratore delegato di Cin, Ettore Morace, ha preso una posizione ben chiara: «Se le nuove richieste europee fossero certe, finirebbe tutto a mare. Ci ritiriamo in buon ordine e mercoledì 21 marzo non firmiamo il rinnovo del contratto di acquisizione di Tirrenia. Di conseguenza non ci sarà nessuno a comprare Tirrenia perché il settore è in crisi e gli armatori sopravvivono, con il prezzo della nafta che è triplicato negli ultimi mesi e continua ad aumentare».
Cin-Compagnia Italiana di Navigazione aveva firmato il contratto di acquisizione della Tirennia per un valore complessivo di 380 milioni di euro.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/20/2012
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