Cincotta: "Io liparese, turista ideale"

Cincotta: "Io liparese, turista ideale" Riceviamo dall'ing. Vincenzo Cincotta e pubblichiamo: Carissimi compaesani, Le elezioni amministrative si avvicinano e io, pur non essendo residente e quindi non avendo diritto di voto, sono molto interessato affinché la nuova compagine degli eletti nel futuro consiglio comunale sia composta da individui, sia della maggioranza sia dell'opposizione, che mettano al primo posto della loro azione di governo amministrativo del territorio eoliano non l'interesse personale né il desiderio di potere, bensì la qualità della vita dei propri compaesani e la salvaguardia della bellezza dell'ambiente. Nel fare quindi i miei migliori auguri a tutti i contendenti vorrei essere partecipe della vita politica eoliana nel senso di poter avere la possibilità di conoscere tutti i miei conterranei e poter dare il mio contributo di idee allo sviluppo della nostra terra, senza per questo desiderare di avere un ruolo attivo in politica. Nel primo dopoguerra, mio padre, capitano di professione, dovette emigrare, portandomi in Sardegna quando avevo un anno insieme a tutta la famiglia, a causa dell'impossibilità di poter continuare a navigare poiché sopravvissuto, da militarizzato, ad un’azione di guerra in cui rimase gravemente ferito e impossibilitato a trovare occupazione a Lipari quando le occasioni di lavoro erano scarsissime e gli operai della pomice o i contadini mangiavano a colazione ''pane e cipolla''. I primi anni ’60 portarono i primi turisti nelle Eolie, a seguito dell'effetto mediatico di alcune pellicole cinematografiche di livello internazionale, e il tenore di vita cominciò a crescere per raggiungere, nella seconda metà degli anni 2000, vette impensabili, che però non sono più state raggiunte per la pesante crisi economica tuttora in atto. Ho apprezzato mio padre che, nonostante i sacrifici nel reinsediarsi in una terra sconosciuta, non ha disperso il patrimonio familiare e mi ha lasciato alcune proprietà che, a causa della lontananza, si erano via via degradate. Nel corso di tutta la mia vita lavorativa tutto quello che ho potuto risparmiare, senza per questo togliere il necessario alla mia famiglia, è stato da me destinato al ripristino di quelle proprietà che negli anni hanno riacquistato una loro dignità, raggiungendo una doverosa condizione di manutenzione. Mi rimane ancora qualcosa da completare e ne vorrei avere non solo la possibilità ma anche il tempo, nel senso di quello che mi rimane da vivere. Credo sostanzialmente di non avere nemici tra i miei conterranei, soprattutto ora, dopo aver definitivamente abbandonato l'idea, a molti non gradita, che gli eoliani potessero raggiungere non solo la Sicilia ma l'Italia utilizzando il mezzo aereo, cosa per la quale gli ultimi sindaci che si sono susseguiti mi hanno incoraggiato a destinare non poche risorse che forse avrei fatto meglio a utilizzare per la completa ristrutturazione delle mie proprietà. Una cosa mi dispiace moltissimo: la lontananza non mi ha consentito di tutelare adeguatamente i miei interessi. Dopo aver pagato un immenso prezzo per essere stato espropriato del giardino prospiciente la mia casa di Bagnamare, cosa che ha consentito ai liparesi e ai cannitari di essere molto più vicini con la realizzazione del tunnel e che ha sottratto la pace e la tranquillità alla mia casa prospiciente il porto di Pignataro, mi auguro che i nuovi amministratori vorranno ovviare al torto che ho subito e a cui la farraginosità della burocrazia non ha posto rimedio. Ma se le Eolie hanno vissuto di turismo, e prosperato, io, ancora oggi, rappresento il turista ideale, perché non solo torno sempre nella mia terra, mentre non è detto che gli altri lo facciano nella stessa misura, ma produco una quantità limitata di spazzatura e inquinamento, però destino risorse come se vi risiedessi tutto l'anno, contribuendo così molto di più di un turista “mordi e fuggi” all'economia isolana a causa del mantenimento delle proprietà le cui spese corrono per tutti i 365 giorni di ogni anno. E' vero che nessuno mi obbliga a far ciò, ma è soltanto l'amore che mi lega alle Eolie e che è scritto nel mio DNA. Se infatti dovessi fare un puro e semplice conto economico quei 20 giorni al massimo che riesco a risiedere a Lipari mi costano molto di più che un analogo periodo di vacanza, ma nei migliori resorts del mondo, dove per cifre ben più modeste si è serviti e riveriti e dove rischi di sentirti un “RE”. Vivo la frustrazione di non vedere la fine di tutti i miei sforzi per completare il risanamento delle proprietà ricevute in eredità e poterle così tramandare, una volta resele decorose, ai miei figli, per le infinite lungaggini burocratiche e le difficoltà di operare in modo puntuale e legale dal punto di vista delle autorizzazioni urbanistiche, tanto da temere di non arrivare in tempo sia per mancanza di risorse sia per mancanza di tempo e potermi così ritirare per godere gli ultimi giorni a Lipari, dove si trovano tutti i miei cari defunti. Auguro a tutti quelli che saranno eletti, ed in particolare al futuro sindaco, un buon lavoro nell'interesse di tutta la collettività degli eoliani, anche di quella dei non residenti. Cagliari, 20 aprile 2012 Vincenzo Cincotta

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/20/2012

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