Riceviamo da Marco Manni e pubblichiamo:
Scusate la mia intrusione nel dibattito amministrativo, ma secondo quale logica gli assessorati vanno attribuiti in base alla valenza politica della lista o addirittura sulla base dei voti ottenuti dal consigliere eletto in quella medesima tornata? Tali concittadini sono stati scelti dagli elettori per svolgere innanzi tutto il ruolo di consigliere, nel modo più assiduo e al di fuori di ogni conflitto d’interesse. Anzi obbiettivamente e senza alcun riferimento al caso, sarebbe più per casualità che per logica, trovare tra i neoconsiglieri, figure altamente specializzate a svolgere incarichi di giunta. Oggi infatti, la gravità della situazione, richiede dei veri e propri esperti a capo di ogni singolo assessorato tematico.
Credo infatti che tali soggetti vadano scelti , sulla base di comprovata e specifica capacità nel settore; occorre certamente talento, e come curriculum non sono sicuramente sufficienti i voti assegnati dalla gente, che spesso, è inutile nasconderlo, vota per lo più, non per libera opinione, ma per conoscenza o per sentito dire o per interessi personali ( nel senso non collettivi).
Sarei personalmente più favorevole, ad attribuire tali incarichi a figure della società civile, auspicabilmente al di fuori delle liste o che comunque non perseguono certi dettami, in modo da poter svolgere liberamente quello che è un incarico pubblico che dovrebbe richiedere un alto profilo professionale.
Farei un’ eccezione nei confronti di quei concittadini, che avendo svolto ruolo consigliare nelle recenti amministrazioni, si sono già distinti col loro operato a favore della società, con l’ impegno costante, con coerenza e chiarezza politica, dimostrando spiccate capacità. Principio che dovrebbe estendersi naturalmente, anche ai non eletti, purchè ideologicamente compatibili con la maggioranza.
Cordialmente
Marco Manni
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/21/2012
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