Rivoluzione culturale contro la catastrofe

Rivoluzione culturale contro la catastrofe Riceviamo e pubblichiamo le lettera di Luca Chiofalo: Egr. direttore, mi permetto di mandarle qualche breve considerazione sull'inarrestabile regresso sociale ed economico che investe la nostra comunità. E’ ormai unanimemente riconosciuto che la situazione in cui versa il nostro arcipelago rasenta la catastrofe, o a voler essere meno negativi rappresenta uno dei punti più bassi della nostra storia recente dal punto di vista sociale ed economico. I motivi di tale preoccupante realtà sono molteplici ma volendo evitare analisi sociologiche troppo approfondite e complicate, concentrerò (ingrato) la mia attenzione sulla nostra ineffabile classe politica. Scremando il mio ragionamento da posizioni di parte, devo ammettere che l'attuale guida amministrativa (non mi riferisco solo al Sindaco) è totalmente inadeguata alla soluzione dei problemi che riguardano le nostre isole e tantomeno a pianificare un programma di sviluppo che restituisca speranza nel futuro prossimo. Il clientelismo, vero cancro del mezzogiorno, rappresenta, per i cittadini eoliani (dai "NOSTRI" rigorosamente educati), l'essenza del fare politica ed il rapporto nefasto tra l'elettore-cliente e il politico-mercante produce i danni che cominciano drammaticamente a manifestarsi e blocca ogni ventata di salutare cambiamento. A questo modo di fare politica gli immarcescibili "democristiani" sopravvissuti sul nostro territorio hanno dedicato la vita, con la conseguenza infausta di ammorbare e rendere un'intera comunità succube di un sistema lontano dagli interessi generali e proficuo per pochi. I cittadini, in quest'ottica distorta, divengono infatti "servi" fedeli e remissivi, sempre disposti allo sforzo del voto per il signorotto di turno, nonostante tali "padroni" non dimostrino alcun tipo di riguardo o di cura per le loro esigenze essenziali. Così un intero paese china la schiena (non solo in senso figurato) e lavora inconsapevolmente al servizio di pochi furbi, i quali con la promessa di briciole e glorificando il vacuo orgoglio dell'appartenenza partitica, coinvolgono nei loro giochi di palazzo schiere di ingenui. Guardiamo i fatti: i servizi sono al collasso, il disordine pubblico regna sovrano, le prospettive economiche sono tetre e ciononostante nulla cambia; chi è al potere vi resta e se gli vengono attribuite delle responsabilità sul disastro imminente subito si viene accusati di parzialità di giudizio. Ne consegue, che in questo panorama in cui la vittima si confonde col carnefice, le colpe sulla crisi sociale ed economica che attraversiamo appartengano a tutti, anche e soprattutto a coloro i quali continuano a sostenere politici dannosi e senza prospettiva, scoraggiando nuove proposte e nuovi potenziali interpreti. Concludo la mia amara e rassegnata analisi indicando in una rivoluzione culturale guidata dalle forze sane del lavoro e della cultura che ancora il nostro paese possiede (oggi ridotte al silenzio) l'unica via di uscita, con la consapevolezza però, che siamo ben lontani dalla possibilità che tale auspicio si realizzi. Resto comunque convinto che Lipari e le Eolie valgano molto di più del triste spettacolo che offrono ormai da quasi un decennio... Meditate gente, meditate... CORDIALMENTE LUCA CHIOFALO

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/20/2008

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