PALERMO - L'aveva evocata qualche giorno fa, coniando l'ormai celebre espressione “Modello Sicilia”. Ma adesso Beppe Grillo torna alla carica sull'attività degli uomini del suo partito eletti all'Ars: stavolta lo fa con un post di poche righe sul suo blog, nel quale il deputato regionale – pardon, il “cittadino a 5 stelle all'Ars” - Matteo Mangiacavallo spiega la proposta grillina per l'abolizione delle Province: “Il 13 febbraio 2013 – scrive Mangiacavallo - abbiamo presentato il Disegno di legge per l'abolizione delle Province in Sicilia, con il decreto legge n. 9 del 6 marzo del 1986 venivano istituite le Province Regionali, mai previste dallo statuto Siciliano. Con l'abrogazione dell'ordine Politico, risultato un inutile stipendificio, noi vogliamo andare ad istituire i liberi consorzi di comuni previsti dall'Articolo 15 dello Statuto Siciliano, che non vanno ad incidere sulla spesa pubblica e quindi sulle tasche dei cittadini”.
La proposta di Mangiacavallo è stata rilanciata dal leader politico genovese su Twitter. Poche parole, anche qui: “Nel frattempo in Sicilia” e il link al post del parlamentare siciliano. Pochi minuti dopo, un nuovo link allo stesso articolo. Ma è l'occasione, ancora una volta, per mettere sotto i riflettori l'Ars a 5 stelle, come del resto il leader a 5 Stelle aveva già fatto ospitando Giancarlo Cancelleri al suo ultimo comizio. Un'occasione, insomma, per esportare un “laboratorio Sicilia” mai così tanto evocato come accade in questi giorni.
PALERMO - Dice che l'area politica a cui fa riferimento l'Udc “ha allargato il suo bacino elettorale”. E adesso il segretario regionale dei centristi, Gianpiero D'Alia, rilancia - richiamando indirettamente le polemiche che ieri hanno visto contrapposti a distanza il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, espresso appunto dall'Udc - chiedendo “con forza al presidente della Regione e alle forze politiche che compongono la maggioranza l'istituzione di un tavolo regionale per affrontare il tema delle Province e la collegata riforma dell'amministrazione regionale”. Con tutta l'aria di quello che sembra dover essere una prima refluenza diretta delle elezioni per la maggioranza all'Ars.
D'Alia, oggi, ha riunito il suo gruppo parlamentare di Palazzo dei Normanni e i segretari provinciali del partito. Ordine del giorno dichiarato, “una valutazione del voto politico”, con una discussione che però si è naturalmente intrecciata con le fibrillazioni nella maggioranza. A partire da un'ammissione dello stesso D'Alia: “Il dato elettorale è sicuramente inferiore alle nostre aspettative. Ora è il momento di riorganizzare e rilanciare l'azione politica del partito per affrontare alcune questioni strategiche e improcrastinabili per rendere ancora più efficace l'operato del governo regionale".
La conclusione che traggono i centristi è chiara. Bisogna discutere subito sulla riforma delle Province, ma non solo: nell'elenco dei punti che D'Alia indica al governatore c'è anche “il bilancio siciliano, nella consapevolezza della drammaticità in cui versano i conti, e la scelta delle candidature per le prossime elezioni amministrative”. Una frase, quest'ultima, che lascia presagire la proposta dell'Udc di continuare sulla strada dell'alleanza con il Pd e i crocettiani, scacciando in qualche modo le sirene grilline.
Discutere, quindi. E farlo subito. Perché – parola del capogruppo dello scudocrociato all'Ars, Lino Leanza, “dobbiamo capire subito cosa vogliamo fare”. Nessuno scontro, insomma, nessuna crisi. “C'è bisogno di chiarezza. E la chiarezza può arrivare solo con un vertice di maggioranza al quale ciascuno presenta le proprie idee e si decide qual è la linea. Assumiamoci delle responsabilità, prendiamo delle decisioni e perseguiamole”.
(livesicilia.it)
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/2/2013
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