Una tempesta...politica

Una tempesta...politica "Avviso ai naviganti" di Marco Miuccio In viaggio verso le nuvole all'orizzonte, che saranno la causa di improvvisi acquazzoni autunnali, sospinti da una debole corrente di scirocco, carichi di un'umidità acquisita con lo scontro tra la corrente tiepida da sudest, la sacca di alta pressione, stanziale sul basso Tirreno, che ci proteggeva dal cattivo tempo. Ed è viaggiando, tra decine di voci, di odori di letto disfatto, di barbe alla "ho preferito dormire 5 minuti", che ho pensato alle tante analogie tra meteo e politica! Si potrà certamente pensare che potevo semplicemente dormire come gli altri, ma mi è stato insegnato che il mattino aveva l'oro in bocca, almeno fino a che la crisi non lo ha costretto a venderselo al compro oro! E pensi che, dopo una previsione certa al 90% capita l'acquazzone improvviso per una serie di circostanze impreviste, come lo strano sodalizio di correnti di diversa temperatura che non avresti mai pensato di vedere unirsi, creando un temporale sociale, pur di poter scaricare la loro massa d'acqua devastante sugli elettori. E pensi all'esigua distanza tra un promontorio di alta pressione, dove splende il sole e tutti sorridono e ti dicono "buon lavoro" e magari sull'isola accanto succede il finimondo, con tuoni e fulmini, per assenza di struttura, concretezza e coerenza. E pensi al brevissimo tempo che ci vuole perché tutto ciò si scambi di posto, e dove prima c'era il sole, insiste adesso una bufera di neve degna delle più suggestive favole scandinave, tipo "il Cavaliere dei ghiacci"!!! Ed a livello locale... pensi che il mare calmo e sicuro della parte rodata della politica regionale possa aver attirato marinai che si dichiaravano pronti ad affrontare tempeste perfette, ma rifletti sul fatto che un bravo marinaio Eoliano, che s'imbarca su una grande nave, dove c'è tanto da cambiare, possa con la sua forza diventare un giorno Comandante di quella stessa nave e decidere di modificarne la rotta... Indirizzando la prua verso la casa natia! E pensi alle stagioni, quelle che più ti avvicini ai 40 e più ti sembrano corte, una volta scandite dalla presenza di quella o quell'altra verdura sul banco, oggi confuse e finte come le fragole a novembre, quelle dell'estate ad ottobre che fai il Figo in polo e torni a casa tirando su col naso, quelle che ormai sono diverse e chiaramente separate solo sulla pizza. E poi rileggi, sorridi, guardi il sole all'orizzonte e smetti di pensare... E già... Perché a pensare alla condizione attuale ci sarebbe solo da sperare nel "big bang", pregando Dio che non si salvi nessuno... Grilli compresi!

a cura di Peppe Paino