"Vietnam. Fotografie" a Trastevere

Memoria e storia sono le protagoniste delle 120 fotografie del fotoreporter abruzzese Ennio Iacobucci, esposte, per la prima volta al pubblico, fino al 14 settembre 2008 al Museo di Roma in Trastevere. Ma dentro le fotografie si legge anche il presente. Scatti come"Striscia di Gaza, sospetto terrorista arabo in attesa dell'interrogatorio", del 1967, e "Soldati sudvietnamiti in posa dopo l'uccisione di un guerrigliero", del 1972, infatti richiamano alla mente immagini di altre guerre più recenti. Nel marzo 1972 Iacobucci consegnò per primo all'ufficio dell'Agenzia France Presse di Saigon una notizia di grande rilievo per gli Stati Uniti, la sconfitta americana di Quang Tri, riuscendo a battere le potenti agenzie concorrenti americane. E questo senza computer, cellulare e telefono satellitare! Bernardo Valli scrive "La verità della parola scritta è più fragile. La fotografia è la testimonianza più vicina alla realtà". Un vero corrispondente di guerra, un fotoreporter che per anni, durante la guerra del Vietnam, ha testimoniato il conflitto nel sud est asiatico sulle pagine dei giornali di tutto il mondo con notizie autentiche in quanto raccolte sul luogo stesso in cui il fatto accadeva. Fotografo in Israele durante la Guerra dei Sei Giorni, Ennio Iacobucci vive il vero battesimo del fuoco in Vietnam con due giornalisti che conoscevano bene la guerra, Oriana Fallaci, allora inviata del settimanale "L'Europeo", e Derek Wilson, corrispondente della France Press. Questo momento drammatico viene descritto così dal curatore della mostra: "All'una del pomeriggio, durante una pausa dei bombardamenti e nonostante il coprifuoco che dura ventiquattro ore su ventiquattro, l'arrugginita Due Cavalli verde dell'agenzia di notizie France Press imbocca la Nhu Ba Thanh, la strada principale di Cholon. L'automobile è tappezzata di cartelli con su scritto Bao Chi, stampa. I tre occupanti sanno bene che non servirà a tenerli lontani dalle pallottole o dalle bombe. Ma devono andare avanti e testimoniare gli eventi legati alla grande offensiva del Tet, il Capodanno buddista del 1968, uno dei momenti più delicati della guerra del Vietnam". A partire da quel giorno, la vita di Iacobucci resta legata a doppio filo alla guerra, per un susseguirsi di reportage in zone a rischio. Testimonia dal 1968 al 1975 le sempre più drammatiche fasi della guerra in Vietnam - comprese le invasioni del Laos e della Cambogia fino alla caduta definitiva del sud est asiatico. Il 17 aprile 1975 è il solo fotografo occidentale a riprendere la conquista della capitale cambogiana Phnompenh da parte dei Khmer rossi, le sue fotografie sono pubblicate dalle riviste più importanti del mondo, da "Time" a "Newsweek". Sempre nel 1975 il "New York Times" lo candida al premio Pulitzer. Con le sue foto ha composto un affresco della Storia del Novecento, di cui è stato testimone, ma ha anche rivolto lo sguardo verso tante piccole storie, come quella immortalata a Tai Ninh nel 1969, in cui appare sorridente tra i monaci seguaci della religione Cao Dai. Nonostante una vita breve ma straordinaria, iniziata a San Vincenzo Valle Roveto, in Abruzzo, non distante dall’Aquila, l’8 dicembre del 1940, da una famiglia poverissima, Iacobucci in Italia rimane pressoché sconosciuto e muore a Roma, nel 1977, in solitudine e povertà.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 7/14/2008

Condividi questo articolo

 


Potrebbero interessarti...



Vetrina immobiliare

Casa tipica e rudere con terreno
Rudere con terreno Serrofico Quattropani Lipari Rudere con terreno Serrofico Quattropani Lipari
420.000
Affaccio sul mare Lipari Affaccio sul mare Lipari
380.000
Appartamenti Quattropani Lipari Appartamenti Quattropani Lipari
150.000
Casa vista mare Pianoconte Lipari Casa vista mare Pianoconte Lipari
590.000

Notizie e interviste dalla Capitale

dalla nostra Daniela Bruzzone

Le ricette

La Stroncatùra by Pasquale Cùfari

Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!

Eolie Islands

Instagram #vulcanoconsult