La festa è finita

La festa è finita La festa è finita Il tempo delle "vacche grasse" è finito da un pezzo, ma non tutti se ne sono accorti. Se la gente comune è costretta a "tirare la cinghia", stessa sorte non tocca all'allegra corte dei politici, degli amministatori e degli amici di questi. Con fare sfacciato i "padroni della cosa pubblica" (che in realtà sono solo dei nostri dipendenti a tempo determinato) continuano a dissipare risorse ed elargire mance agli amici ed ai vassalli da cui sono attorniati. Non fa eccezione la gestione del nostro comune nel quale il vizietto di depredare le casse pubbliche, da noi riempite con tasse inique, assume dimensioni allarmanti. Fioccano le consulenze esterne, gli enti si moltiplicano, le competenze si inventano, tutto per continuare a garantire poltrone e poltronissime alla "corte dei miracoli". La nostra piccola realtà offre spunti di grande interesse: esempio su tutti lo stato di abbandono di immobili di proprietà comunale ed il contestuale pagamento di ingenti affitti per immobili appartenenti a privati nei quali sistemarvi uffici pubblici; o ancora il buco nero in cui finiscono i soldi riscossi tramite il ticket, sul cui utilizzo sembra non essere lecito chiedere informazioni. Si potrebbe continuare indagando sui motivi per i quali si trovano sempre i soldi per i lavori e le consulenze affidate direttamente dagli amministratori e quando invece si parla per esempio di promozione turistica o di risorse per i servizi le casse sono sempre vuote. Non è colpa di nessuno si dice; è il sistema che obbliga amministratori e cittadini a sottostare alla legge non scritta di depredare ciò che è pubblico senza scrupoli di sorta. Il suddetto sistema comincia però a scricchiolare sotto i colpi di una crisi i cui scenari sono ancora ignoti e grazie all'impegno di quei pochi giornalisti non ancora asserviti alla politica che tentano di informare i cittadini sugli sprechi e gli abusi che a loro spese i politici continuano a perpetrare. La mia indole disfattista e risoluta fino alle estreme conseguenze, mi induce provocatoriamente a sperare che la crisi che attraversiamo sia seria; perchè, come conseguenza, le ristrettezze economiche obbligheranno i cittadini depositari del potere sovrano di scegliersi i dipendenti-amministratori a cui affidare la cura degli interessi collettivi a fare in tal senso scelte più oculate. Potrebbe insomma succedere che le difficoltà servano a togliere di mezzo gli incapaci e i predatori che si annidano nelle amministrazioni, "regalando" finalmente a tutti la consapevolezza che la festa è finita. CORDIALMENTE LUCA CHIOFALO

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/22/2008

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