Rapporto sulla salute nel milazzese

Rapporto sulla salute nel milazzese Gazzetta del Sud Mario Di Paola Milazzo- Il Dipartimento Epidemiologico dell'assessorato alla Sanità ha pubblicato un rapporto sullo stato di salute nelle aree a rischio ambientale della Sicilia.Nell'isola le aree ad alto rischio sono tre e sono legate alle maggiori concentrazioni di stabilimenti industriali. Vale a dire Augusta-Priolo, Gela e Milazzo. Per l'agglomerato industriale di Milazzo si tratta in buona sostanza del primo vero quadro di riferimento, almeno d'ordine statistico, che attiene all'analisi della mortalità e della morbilità. Sono dati che si basano nel primo caso su fonte Istat e riguardano il periodo che va dal 1995 al 2002 e nel secondo sui ricoveri ospedalieri con riferimento agli anni 2001-2006. Va subito detto che nel triangolo industriale siciliano la zona di Milazzo è quella che presenta parametri meno allarmanti e ciò si spiega anche col fatto che qui non è presente il comparto chimico, "riducendosi" le possibili fonti di inquinamento alla raffineria Eni-Q8, alla Centrale termoelettrica Edipower, al Cogeneratore Sondel, ad un impianto di imbottigliamento di gas, a un centro di recupero del piombo da batterie esauste, a un laminatoio e ad una serie di piccoli opifici, nei quali le emissioni di inquinanti spesso hanno ricadute maggiori sul posto di lavoro. Il rapporto dell'Osservatorio epidemiologico prende in esame i dati relativi ai comuni inseriti nell'area cosiddetta ad alto rischio Milazzo-Mela, a loro volta distinti e parametrati tra i centri sede di impianti e quelli limitrofi, indicati nel piano nazionale di bonifica. Le incidenze maggiori sono state rilevate in cinque comuni: Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Merì e Condrò, comprendenti una popolazione di cinquantamila abitanti. I rilievi statistici tengono conto del rapporto tra casi registrati e popolazione residente. Come dicevamo, dal confronto tra le zone definite ad alto rischio siciliano in quella di Milazzo, rapportata ad Augusta-Priolo e Gela «non si osservano eccessi statisticamente significativi».Ma «l'analisi della mortalità per i tumori maligni nelle sedi specifiche evidenzia eccessi statisticamente significativi per il tumore maligno della laringe specie negli uomini». L'analisi dei ricoverati per patologie tumorali evidenzia specie negli uomini «eccessi statisticamente significativi per il tumore maligno delle ossa e del connettivo mentre nelle donne in particolare per il tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni e della tiroide». Dati in crescita, da monitorare, si rilevano poi «nella fascia d'età 0-14». Altro aspetto evidenziato nell'indagine è quello relativo alla mortalità per le malattie non tumorali. «Si evidenziano eccessi statisticamente rilevanti per le malattie cerebrovascolari, per malattie acute dell'apparato respiratorio e per i sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti. Casi maggiori di insufficienza renale sono osservati negli uomini». Molto probabilmente questi dati non tengono conto dei ricoveri nelle strutture ospedaliere del Nord, alle quali si rivolgono in tanti, spesso al di fuori delle prestazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale. Un capitolo dello studio (pubblicato nell'apposito supplemento monografico notiziario OE con dovizia di tabelle e grafici) è dedicato all'analisi della mortalità per Comune, maggiormente elevata nei centri adiacenti i poli industriali. «Per le cause tumorali – si legge nella relazione – spiccano indici particolarmente elevati per il tumore della laringe nei comuni di Milazzo e di San Filippo del Mela. A San Filippo del Mela si osserva un aumento delle malattie del sistema cardiocircolatorio nei maschi mentre nel comune di Merì tra le donne.» (pag. 34 del rapporto Doe). Condrò entra nella statistica per parametri elevati «riscontrati nei rapporti standardizzati di mortalità (Smr) con riguardo particolare alle donne». Questi i dati. Che devono essere studiati e approfonditi per una corretta interpretazione. Il valore dello studio sta soprattutto nell'aver posto il problema su un piano scientifico. Non a caso l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, rileva, nella presentazione, che il rapporto del Doe rappresenta «un punto di riferimento per le autorità ambientali e sanitarie locali, per la valutazione degli interventi o per l'avvio degli stessi e per la messa a punto di un sistema di monitoraggio continuo sullo stato sanitario nelle aree ad alto rischio ambientale di Sicilia». Si tratta come rileva il dirigente generale Luigi Castellucci, di uno strumento indispensabile per approfondire quelle indagini di epidemiologia ambientale che taluni dati, come quelli indicati, suggeriscono. Un esempio. Il rapporto rileva che «Il tumore della laringe presenta dei rischi molto elevati in prossimità degli impianti di Gela e di Milazzo. I dati – avverte lo studio – meritano un approfondimento analitico dettagliato in rapporto ad esposizioni professionali ed ambientali con potenziale cancerogeno per la laringe come ad esempio i trattamenti industriali che prevedono l'uso di acidi forti (solforico e fosforico). La Iarc ha infatti dichiarato che tali esposizioni hanno sufficiente evidenza di cancerogenicità per l'uomo».E il Centro studi indipendente "Cisvat" che monitora in particolare l'area di Milazzo evidenzia l'esigenza di approfondimento di questi e di altri dati sin qui raccolti in maniera disarticolata (come lo studio epidemiologico della coorte occupazionale del cemento-amianto di San Filippo del Mela, gli inquinamenti aeriformi da insediamenti produttivi nell'area di Milazzo, "Studio Artemisia 2 Enea, 2003" ed altri lavori autonomi, come quello del prof. Ernesto Buzzanca o di vari dipartimenti universitari sino a quello dell'Ausl 5).Già oggi – rileva il Cisvat – si può tracciare un percorso di conoscenza che impone quegli approfondimenti indispensabili per aggredire i fenomeni inquinanti che potrebbero avere ricadute su mortalità e morbilità nell'area ad alto rischio di Milazzo». Senza allarmismi, ma anche senza furbizie statistiche. A difesa di quel bene primario che è la salute.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/19/2008

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