Domenica 21 Giugno 2009 XII Domenica del Tempo Ordinario
La Chiesa, dopo aver evidenziato nelle scorse Domeniche i pilastri del nostro “credo”, ci invita oggi a mettere a fuoco una verità fondamentale e teoricamente semplice della fede cristiana, quella verità che è espressa in modo sintetico e chiaro (e quasi disarmante) nella orazione iniziale dell’odierna Celebrazione:
“Tu, o Dio, non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore”.
L’uomo è stabilito su una roccia, che è l’amore di Dio. Qualunque cosa accada, Dio ama l’uomo.
Questo amore di Dio per l’uomo è talmente grande che, possiamo dire, non è mai “out of control”.
Non esiste un momento della vita dell’uomo sulla terra, in cui questo amore si fermi o cessi.
Non c’è mai un momento in cui Dio “dorma” o si dimentichi di noi, o non sappia cosa accade ai suoi figli. Nemmeno quando il dolore e la morte bussano alla porta della nostra vita.
Non siamo in balia di forze oscure, di potenze misteriose, di un destino imperscrutabile. Siamo “stabiliti sulla roccia del suo amore”, ci dice oggi la liturgia.
La nuova traduzione del lezionario festivo è particolarmente forte, nella seconda lettura: “Fratelli, l’amore di Cristo ci possiede!”.
Siamo posseduti dall’amore e non abbandonati dunque al destino.
Conserviamo dunque nel cuore questa parola e poniamo la nostra fiducia in Colui che anche per noi ripete: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”.
, a cura di Don Giuseppe Mirabito
Data notizia: 6/21/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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