Ars, nuovo gruppo Pdl

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Si chiamerà Pdl-Sicilia il nuovo gruppo parlamentare che si costituirà all'Ars nel prossimo settembre. Nascerà da una costola del Pdl ufficiale, avrà propri uffici, un proprio capogruppo e quant'altro le istituzioni riconoscono ai gruppi ufficialmente costituiti, cui aderiscono almeno sei deputati. E già, pronti ad aderirvi, ve ne sono almeno otto. Sono gli ex An Aricò, Currenti, Luigi Gentile, Carmelo Incardona, Livio Marrocco, Toni Scilla nonché gli ex forzisti Azio Marinese e Scammacca della Bruca. A loro, però, a breve, potrebbero aggiungersi i deputati che si riconoscono nelle posizioni del sottosegretario Gianfranco Micciché, che hanno salutato con favore l'iniziativa, per cui la consistenza del nuovo gruppo parlamentare potrebbe raddoppiare. Ma l'obiettivo che si sono posti gli organizzatori della nuova forza politica, gli ex An Carmelo Briguglio, Fabio Granata, Pippo Scalia, Nino Lo Presti e l'ex forzista Dore Misuraca, non si limita alla costituzione di una forza politica compatta all'interno dell'Ars in grado di contrastare le spinte e, a seconda dei casi, le resistenze, di quanti, per lo più di area ex democristiana, dall'interno del Pdl, dell'Udc o del Pd, rallentano il passo del Lombardo bis, non condividendone le strategie di governo. Contemporaneamente, però, la loro azione dovrebbe impedire, almeno nelle intenzioni, che l'Mpa di Raffaele Lombardo finisca con l'assorbire per osmosi, apparendo come l'unico difensore degli interessi della Sicilia e del Sud, i voti del Pdl. Anche gli "autonomisti azzurri", come del resto i vertici nazionali del Pdl, ritengono un errore la costituzione del vagheggiato "Partito del Sud". "L'alternativa credibile al Partito del Sud - ha detto Carmelo Briguglio nell'avviare a Palazzo dei Normanni i lavori del seminario 'Pdl Sicilia: identità regionale, partito nazionale, patriottismo repubblicanò - è un Pdl che abbia uno statuto politico aderente alla realtà della Regione siciliana". "Il Pdl siciliano - ha, quindi, precisato, correggendo quanti sostenevano che stesse per nascere in Sicilia una corrente ispirata da Fini - non è la corrente del presidente della Camera, Gianfranco Fini, perché lo stesso Fini non ha bisogno di fondare sue correnti". Gli autonomisti azzurri vogliono uno statuto speciale per il Pdl di Sicilia, in modo da poter eleggere direttamente il leader regionale, senza nomi imposti da Roma. Anche perché "il Pdl - ha spiegato Briguglio - deve discutere della leadership regionale del partito che in questo momento non é condivisa. Vogliamo un partito - ha rilevato Fabio Granata - che punti su sviluppo e innovazione. Riteniamo quella del Partito del Sud una risposta sbagliata a un problema reale. L'Italia ha bisogno di una semplificazione del quadro politico e non di altri partiti su basi regionali. Chiediamo di essere messi alla prova come classe dirigente". "Il governo nazionale - ha ricordato a sua volta Pippo Scalia - non ha posto grande attenzione al Sud. Bisogna adesso fare sentire la nostra voce con una formazione politica che parta dal basso". E ha concluso l'intervento con un appello a Micciché: "Gianfranco - ha detto, rivolto ai numerosi amici del sottosegretario alla Presidenza, presenti in sala - metti da parte l'idea del Partito del Sud e segui noiÿin questa nuova avventura che comincerà a settembre". "Noi guardiamo - ha precisato a sua volta Dore Misuraca - ad un partito federato, un Pdl siciliano simile ad altre esperienze che ci sono in Europa, come quella del Csu bavarese". Anche Misuraca, quindi, ha rivolto il suo pensiero a Gianfranco Micciché, assicurando che "il dialogo con lui è sempre aperto". Resta chiuso, invece, il dialogo con il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione e il capogruppo Innocenzo Leontini. Misuraca non solo non li ha nominati, ma ha concluso il suo intervento con un appello alla "minoranza della Sicilia orientale, che potrà confluire, se vorrà, nel Pdl Sicilia". L'appello a Miccichè non sembra essere caduto invano perché , poco dopo la conclusione dei lavori del seminario, il deputato Pippo Fallica, molto vicino al sottosegretario al Cipe, ha dichiarato: "Pdl-Sicilia è un progetto al quale guardiamo con simpatia e interesse. E non può che essere così. Quando la coscienza critica di una parte del Popolo della Libertà in Sicilia sfocia in malessere, e si trasforma in gruppo autonomo all'Assemblea regionale, è la dimostrazione concreta che qualcosa all'interno del Pdl si è rotto". Alla dichiarazione di Fallica hanno subito fatto seguito i commenti, tutti favorevoli, degli onorevoli Ugo Grimaldi, Michele Cimino, Titti Bufardeci e Stagno D'Alcontres, tutti vicini a Micché. "Voglio essere autore e non comparsa di questo progetto politico - ha dichiarato a sua volta l'assessore Nino Strano, che insieme con gli assessori Luigi Gentile, Gaetano Armao e l'ex presidente dell'Ars Guido Lo Porto ha partecipato al seminario - a sostegno del governo Lombardo, che ridia un ruolo alla Sicilia, ma solo se è capace lei stessa di disegnarlo, senza assistenzialismo e elemosinando col cappello in mano". "Il progetto di un gruppo Pdl-Sicilia all'Ars e forse anche alle Camere - ha commentato il segretario dell'Udc Saverio Romano - è la dimostrazione che sul Mezzogiorno il Popolo della Libertà brancola nel buio e, come avevamo previsto, sta lentamente implodendo. Sempre più spaccato al suo interno, da una parte boccia il partito del Sud, dall'altra tenta di scimmiottarlo inventandosi un inutile e costoso gruppo parlamentare per tutelare gli interessi del Mezzogiorno, saccheggiato e poi dimenticato da questo Governo".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/26/2009