Un Consiglio per rilanciare l'aeroporto del Mela

Gazzetta del Sud Mario Basile Milazzo- Torna d'attualità l'ipotesi di un aeroporto nella provincia di Messina, e nella città del Capo si riaccendono le speranze di chi si batte da tempo per la realizzazione di un'aviopista destinata a voli a medio raggio, in un sito tra i comuni di Milazzo e Barcellona. Ad attualizzare il progetto, sostenuto dall'ex presidente della provincia Leonardi, e successivamente archiviato dal suo successore Nanni Ricevuto, intenzionato piuttosto a potenziare i collegamenti con lo scalo aereo dello Stretto, un piano concordato tra il Governatore, Raffaele Lombardo, e il presidente dell'Enac, Vito Riggio. Un accordo che prevede la nascita di due aeroporti minori in Sicilia, uno nella zona del messinese, e l'altro ad Agrigento, destinati all'operatività di terzo livello, ovvero aeromobili di tipo regionale, oltre che di aviazione generale. Per Milazzo, una nuova chance per sponsorizzare uno scalo che potrebbe vedere luce in contrada Camicia, nell'area del torrente Mela. Il progetto prevede una pista di 2400 metri di lunghezza, con una larghezza di 40 metri, utilizzabile da aeromobili di ultima generazione. Secondo alcune stime, la nuova aerostazione porterebbe un flusso turistico di circa 700.000 passeggeri e un giro economico di 120 milioni di euro all'anno, con l'occupazione di 1400 persone. Da vincere la "concorrenza" di Torrenova, pronta a rilanciare la proposta dell'aeroporto dei Nebrodi. Una candidatura che la città deve quindi riproporre a gran voce, secondo l'assessore comunale Gianfranco Nastasi. «La nostra città non può più perdere l'opportunità di sostenere la realizzazione di quest'opera, per uscire da un isolamento, conseguenza delle gravi carenze infrastrutturali della zona. Mi attiverò per chiedere al presidente del Consiglio comunale la convocazione di una seduta, in cui discutere sulla volontà di portare avanti questo progetto. L'aeroporto del mela – conclude Nastasi – oltre a migliorare la qualità e la velocità dei trasporti garantirebbe, anche attraverso l'indotto, una notevole movimentazione dei traffici e l'incremento dei livelli occupazionali».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/1/2009

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