Lipari- Da anni gli isolani si lamentano per l'abbandono in cui versano a Milazzo una volta che l'agenzia Siremar abbassa le saracinesche con i mezzi fermi in porto. Non ci sono alternative: in quei casi occorre trovare riparo, al costo di una consumazione, in un bar. Per non parlare delle necessità di trovare un albergo per passare la notte. Eppure una stazione marittima, bella e confortevole, è stata realizzata. Solo che, spreco tra gli sprechi, continua a restare inspiegabilmente, chiusa. A Lipari, accade lo stesso per chi viene da fuori: l'unica differenza con Milazzo è che il forestiero, se decide di restare nei pressi delle biglietterie, può contare sulla compagnia di qualche cane randagio. All'interno della "capanna", sede delle agenzie, non ci sono sedie. Trovare riparo, poi, nel tratto di banchina turistica sotto la sopraelevata significa prendersi un accidente. Il vento ha, inoltre, ridotto a brandelli, come si vede nella foto, le tende parasole. Ne è pensabile andare a ripararsi nel casottino, sempre sotto la sopraelevata, che protegge i resti arrugginiti dell'impianto anticendio del porto. Nel 2010 non si può restare fermi al 2003, anno del frettoloso spostamento agostano degli aliscafi. Ci auguriamo che il progetto della società Sviluppo Eolie, presentato mesi fa, per l'arredo della zona, veda la luce anche se è chiaro che non risolve il problema dell'attesa in caso di maltempo. La politica dica cosa vuol fare.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/12/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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