La Sicilia ha speso 40 milioni in più

PALERMO – Nel 2009 la Regione Siciliana ha speso 395 milioni di Euro, quasi 40 milioni in più della quota di 356 milioni individuata dalla Commissione Europea come indicatore “minimo” della capacità di spesa dei fondi strutturali. Nei giorni scorsi alcuni parlamentari europei hanno diffuso notizie sbagliate e confuse rispetto allo stato di attuazione dei programmi comunitari in Sicilia, fondando – tra l’altro – su dati inesatti, considerazioni politiche e amministrative inevitabilmente prive di fondamento. Secondo le notizie riferite a Bruxelles da questi ambienti e riportate da alcuni organi di informazione, la Regione Siciliana avrebbe subito il disimpegno automatico di 55 milioni di euro di fondi strutturali. In realtà non esiste la possibilità che sia attivato alcun disimpegno automatico. Per il fatto che il Consiglio dei paesi membri – circostanza che dovrebbe essere nota anche ai parlamentari europei - ha già approvato all’unanimità una modifica al vecchio regolamento dei fondi comunitari, che prevede la possibilità di “spalmare” sui sei anni successivi gli impegni di spesa che risultino in difetto nella prima annualità. La Regione Siciliana ha pienamente utilizzato nel 2009 (prima annualità di spesa del programma) i fondi strutturali che le sono stati assegnati, spendendo perfino di più della quota individuata. In occasione della rimodulazione che sarà esitata entro il mese di giugno è già previsto il finanziamento di un pacchetto di progetti per la rinascita delle zone del messinese colpite dall’alluvione: per un intervento stimato intorno ai 100 milioni di euro. Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, che finanzia la formazione professionale, a fronte dell’impegno complessivo di 680 milioni di euro, nel 2009 l’obiettivo di spesa ha fatto segnare un difetto di 55 milioni di euro: l’esatto ammontare dell’accordo che avrebbe permesso al FEI (il fondo europeo per gli investimenti) di finanziare alle piccole e medie imprese siciliane iniziative di microcredito destinate alla formazione professionale, attraverso il programma “Jeremie”. L’accordo è già pronto per la firma, ma si è deciso di utilizzare la possibilità offerta dal nuovo regolamento, rimandando l’impegno delle somme, per consentire al governo regionale di ridisegnare e ristrutturare, come è stato annunciato, l’intero sistema della formazione professionale. Nessun finanziamento è quindi a rischio: il governo regionale ha adottato un comportamento di grande attenzione, per programmare l’uso migliore e garantire la piena utilizzazione di ogni disponibilità finanziaria.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/30/2010

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