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Anche Raffaele Lombardo è costretto a fare i conti con una realtà complicata che cambia di ora in ora. E’ al bivio: stare dalla parte del Pdl e abbandonare Cuffaro, ottenendo la candidatura unitaria per la Presidenza della Regione e ben quindici seggi alla Camera per il suo Movimento, oppure restare fedele all’alleanza con l’Udc di Cuffaro, che l’ha sostenuto anche contro FI? Miccichè sarebbe solo una candidatura strumentale, messa in campo per convincere Lombardo ad abbandonare l’Udc e, prima di allora, per trattare da posizioni di forza con Casini, inducendolo a far confluire il suo partito nel PDL. I tatticismi, insomma si sprecano. E’ una partita senza esclusione di colpi, seppure condotta con il sorriso sulla bocca. La scelta che deve compiere Lombardo appare per certi versi drammatica: è stato lusingato perché “tradisca” Cuffaro, cioè il suo sponsor principale. Le proposte che vengono dal Cavaliere sono indubbiamente allettanti, ma sul piano dell’immagine Lombardo pagherebbe qualcosa, forse più di qualcosa. Intanto il suo movimento per l’autonomia ha precisato in una nota che "Raffaele Lombardo resta candidato alla presidenza della Regione, sostenuto ad oggi, esclusivamente dal Mpa e che nessuna nessuna alleanza è stata determinata con il Partito del Popolo delle Libertà di Berlusconi”. "Noi andiamo avanti - si legge nella nota - il matrimonio dobbiamo farlo con la nostra terra e la nostra gente, seguendo la strada della dignità, dell'amore per la Sicilia e i siciliani".
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, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/18/2008
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