Morte di un turista, assolti tre medici

Morte di un turista, assolti tre medici Lipari- Erano imputati di omicidio colposo per aver provocato la morte di un cittadino belga ma dopo oltre tre anni di processo, alla sezione distaccata di Barcellona del tribunale di Lipari sono stati assolti, dal giudice Roberto Gurini con formula piena. Si tratta del primario di Chirurgia dell'ospedale di Lipari dott. Vincenzo Compagno , 50 anni, del suo collaboratore dott. Antonio Galeano 42 anni e del radiologo Gianfranco Girone 48 anni. Il pm Olindo Canali aveva chiesto l'assoluzione dei tre dall'accusa di omicidio colposo e la condanna a sei mesi di Girone per falso ideologico. Ma anche in questo caso il radiologo é stato assolto per il mancato raggiungimento delle prove. Nel novembre del 2001, Guillaume Mison turista belga di 30 anni venne trasferito d'urgenza all'Ospedale di Lipari per una sospetta lesione della milza. Nella sala operatoria del nosocomio eoliano rimase per poco: giusto il tempo, attraverso un intervento chirurgico, per consentire all'equipe del dott. Vincenzo Compagno di stabilire che il giovane doveva essere trasferito tempestivamente sulla terraferma a causa di una emorragia retro peritoneale. Stabilizzato, il turista belga fù trasportato in elicottero a Messina e trasferito all'Ospedale Piemonte. Ma dopo l'esame della Tac, che rivelò una lesione dell'arteria renale, l'uomo morì, proprio durante il secondo intervento nel nosocomio messinese. Il pm della Procura di Barcellona nominò, quindi, due esperti: Un chirurgo vascolare e un medico legale per stabilire le cause del decesso. Dall'esame autoptico emerse la presenza sul cadavere di due lesioni: oltre che dell'arteria renale anche di quella iliaca. Quest'ultima secondo gli esperti era stata lesionata durante l'intervento all'Ospedale di Lipari. Da qui il rinvio a giudizio per Compagno, Galeano e Girone che ieri pomeriggio, alla lettura della sentenza, si sono praticamente svegliati da un incubo. I loro legali, rispettivamente gli avvocati Giovanni Maggiore, Antonio Scordo, Carlo Autru Ryolo e Antonino Pino hanno infatti smontato il capo accusatorio sostenendo che la lesione dell'arteria iliaca non poteva essere stata provocata a Lipari. Il turista belga, hanno spiegato i legali degli imputati, non avrebbe potuto vivere per sette ore con quel tipo di lesione, considerato il tempo trascorso tra l'operazione effettuata all'Ospedale di Lipari e l'avvenuto decesso, nel corso dell'intervento a Messina. La lesione dell'arteria iliaca, tra l'altro, non risultava dalla Tac, effettuata prima dell'operazione al Piemonte. Che quel tipo di lesione non poteva essere stata provocata durante l'intervento a Lipari é stato confermato anche da altri tre esperti nominati dal giudice. Si tratta di tre docenti universitari di Napoli i quali hanno evidenziato i dettagli di una fotografia allegata all'esame autoptico. Un'immagine che mostra chiaramente come i chirurghi di Lipari avevano praticato un'incisione solo fino all'ombelico mentre per raggiungere l'arteria iliaca occorre prolungare lo stesso taglio fino al pube. Considerazioni in base alle quali nessuna responsabilità poteva essere attribuita ai dottori Compagno, Galeano e al radiologo Girone che sono stati assolti.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 2/22/2008

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