Alicudi, chiude la "farmacia"

Alicudi, chiude la "farmacia" Alicudi- La piccola isola di Alicudi da ieri é senza farmaci. Il dott. Giuseppe Meccio di Malfa, ha svuotato e chiuso il presidio isolano tornandosene a Salina, perchè ha dichiarato " ora la misura é colma". Cosa è accaduto? Dal 2004 non era più autorizzato dall'assessorato regionale alla Sanità a tenere aperto e gestire quello che, da Dispensario Farmaceutico, per legge era diventato un Prontuario Farmaceutico di emergenza. E nei giorni scorsi gli é arrivata la comunicazione dell'Ausl 5 con la richiesta di pagamento di poco più di 17 mila euro per le indennità di residenza percepite dal 2001 al 2004. " Tutto ciò, nonostante il Sindaco di Lipari - ha scritto il farmacista anche al Prefetto- ogni anno mi certificava che ero io il titolare del dispensario e che lo stesso era stato regolarmente aperto durante l'anno. E nonostante l'assenza di risposte sia da parte dell'Ausl 5 alle mie richieste di indennità, certificate impropriamente dal Sindaco, che dell'Assessorato Regionale alla Sanità. Ausl che ha compiti di vigilanza e di controllo ma che si é limitata a protocollare le mie richieste; Assessorato al quale ho chiesto una regolarizzazione o comunque una chiarificazione sull'argomento ma che non mi ha mai risposto". Meccio ha spiegato che di fronte al muro di gomma e trovandosi nella situazione disagevole di avere sia un danno economico ( per la soppressione dell'indennità straordinaria prima e la mancata concessione di quella ordinaria dopo la decadenza dell'incarico) ma motivato dalla necessità di assicurare comunque un servizio farmaceutico agli isolani ha continuato ugualmente a gestire il presidio. " Non senza operare - ha puntualizzato- una violenza verso la mia coscienza imprenditoriale nonchè verso la mia dignità professionale, convinto che prima o poi accadesse qualcosa o qualcuno si facesse avanti per prendere il mio posto". Il farmacista per far meglio comprendere la realtà in cui ha operato ha evidenziato " che nel mese di gennaio e febbraio gli unici passeggeri che scendono al porto sono mediamente il sottoscritto e il prete che viene da Lipari. In inverno i residenti non raggiungono le 60 anime, il volume d'affari lordo del dispensario, ove si fanno mediamente circa 30 ricette al mese é di circa 15 mila euro l'anno a fronte di spese di esercizio annuali che oscillano intorno a 30 mila euro". Chiaro come, fino a quando, ha continuato a percepire le indennità di residenza é riuscito a ripianare il disavanzo. Senza quelle sovvenzioni tutto é diventato più difficile. " Io ho dato abbastanza. D'ora in poi - ha concluso- le varie istituzioni regionali competenti dovranno assumersi le loro responsabilità e quindi provvedere per questa piccola comunità". I residenti frattanto sono sul piede di guerra. La signora Maria Baratta in Virgona ha comunicato che nei prossimi giorni ci sarà una riunione di tutti gli isolani. " Si potrebbe anche decidere - ha detto- di disertare il voto per le politiche e le regionali. Anche perché- ha concluso- qui ormai ci sentiamo completamente abbandonati in tutto e per tutto".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/7/2008

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