"Clientelismo con le antenne telefoniche"

"Clientelismo con le antenne telefoniche" Comunicato stampa. Ieri mattina è stata bloccata l’installazione di nuovi impianti di telefonia mobile della Wind su una antenna già esistente, perché la ditta che la stava realizzando era priva di autorizzazioni da esibire in sede di cantiere, a conferma del consueto spregio verso le regole che anima la “lottizzazione telefonica” cui è soggetto – ormai da anni – il territorio del Comune di Lipari. Questa momentanea vittoria nella battaglia contro l’“antenna selvaggia”, ottenuta insieme ad alcuni cittadini della contrada di Capistello e grazie all’intervento tempestivo della Polizia Municipale, rappresenta certamente motivo di soddisfazione, ma purtroppo non potrà avere che un significato simbolico e temporaneo. Nonostante le reiterate richieste, e nonostante la parola data dal capo dell’amministrazione comunale a seguito della bocciatura di un emendamento al bilancio riguardo a tale argomento presentato nel 2009 (ricordiamo che il sindaco Bruno dichiarò in aula che avrebbe dato mandato già dal giorno successivo ai tecnici dell’Ente di valutare la fattibilità di un “piano regolatore delle antenne di telefonia mobile”), la cittadinanza continua infatti a essere quotidianamente vittima della mancanza di una regolamentazione in materia. È giunto il momento di fare un’analisi politica delle vere ragioni alla base di questa paradossale – e altrimenti inspiegabile – situazione. Perché centinaia di comuni in tutta Italia dispongono di un piano che regola la collocazione delle antenne di telefonia mobile, e il comune di Lipari non vuole dotarsene? Appare evidente che l’amministrazione comunale, con il suo pluriennale e assordante silenzio, privilegi la logica del privato, di quei privati che concedono le loro proprietà alle compagnie telefoniche in cambio di decine di migliaia di euro all’anno. Perché, dunque, intervenire con un provvedimento che ostacolerebbe il profitto a tanti potenziali “amici” e ne alienerebbe la prevedibile gratitudine? Il risultato, però, è sotto gli occhi di tutti: un “Patrimonio dell’Umanità” dato in pasto a una lottizzazione senza scrupoli, che ha potuto trasformare in pochi anni abitati e zone di indiscutibile pregio paesaggistico in altrettante foreste di antenne telefoniche. Il Comune, attraverso uno strumento urbanistico semplice ed efficace, non soltanto potrebbe regolamentare la localizzazione e la disposizione delle antenne, ma affittando alle compagnie i propri terreni ricaverebbe utili di considerevole entità che – oggi – vengono invece sottratti alle casse dell’Ente e lasciati in esclusivo appannaggio ai privati. Questa indecenza amministrativa deve finire. Sinistra Ecologia e Libertà, rappresentata dal sottoscritto in consiglio comunale, annuncia che ostacolerà deliberatamente l’approvazione del bilancio – prevista nella seduta del 16 agosto – ricorrendo a tutte le forme di ostruzionismo e a tutti gli strumenti democratici disponibili e consentiti dalla legge, se lo stesso bilancio non prevederà la realizzazione del “Piano regolatore delle antenne di telefonia mobile” che la cittadinanza attende ormai da anni. Pietro Lo Cascio consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/31/2010

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