La marcia francescana lascia le Eolie

La marcia francescana lascia le Eolie Michele Merenda SALINA – Si è conclusa a Salina, il cuore delle Eolie, la tappa siciliana della trentesima marcia francescana del Perdono d’Assisi, intrapresa da circa un centinaio di giovani. Iniziato il loro cammino a Lipari il 25 luglio, i ragazzi sono sbarcati a Salina il 27. Autentico trascinatore di questi giovani è stato Fra Antonino Catalfamo (33 anni), animatore vocazionale dei Fratti minori di Sicilia, palermitano di adozione ma messinese di nascita, il quale si occupa di accompagnare i ragazzi nel loro discernimento vocazionale. Sacerdote da due anni, entrato in convento a 22, ormai svolge un ruolo di primaria rilevanza. «Stiamo vivendo questo momento importante della marcia francescana – ci ha detto Fra Antonino – ed abbiamo come meta il 2 agosto, Festa del Perdono di Assisi, dove ci incontreremo con gli altri giovani dell’Italia e della Croazia per vivere insieme la Festa di S. Maria degli Angeli della Porziuncola (luogo dove si è sviluppato il francescanesimo – N.d.A.). Un tragitto strutturato a tappe: ogni gruppo di marciatori parte dalla propria regione per poi incontrarsi ad Assisi. Il percorso prevede grande sforzo fisico, ma è anche un cammino spirituale che mette in contatto i giovani con la propria debolezza, la propria fragilità, facendo riconoscere le proprie risorse e capacità nei momenti più difficili. Conosco Salina da diversi anni – ha continuato Catalfamo –, ci sono venuto diverse volte. Penso che si presti moltissimo a questo tipo di esperienze, perché la struttura stessa dell’isola permette di fare esperienze differenti. Accanto alla strada statale esistono ancora questi percorsi naturalistici, che aiutano a saper riconoscere la bellezza del Creato nonostante la fatica e le difficoltà. Una sorta di parabola del Creatore, quindi, che permette ai ragazzi di entrare in contatto con l’Altissimo». Tra i momenti salienti, oltre al passaggio nei tre comuni isolani con la consueta gioia francescana, da ricordare la celebrazione eucaristica in cima a Monte Fossa delle Felci (forse il gruppo più numeroso da sempre) e la veglia mariana al Santuario di Valdichiesa. Ma ricordiamo anche gli intrattenimenti serali nelle piazze di Malfa e S. Marina Salina. «Si cerca di proporre quello che è il carisma francescano – ha spiegato Catalfamo – anche grazie alla testimonianza del canto e dell’allegria. Nella chiesa della SS. Addolorata a S. Marina, celebriamo oggi (sabato) il sacrificio di Cristo che si è fatto compagno del nostro cammino, attraverso l’offerta totale di sé. Lo ringrazieremo sempre per questa bella esperienza nelle isole. Oggi concluderemo il nostro itinerario spirituale vissuto nelle Eolie». «In questa occasione – ha poi detto don Alessandro Lo Nardo, parroco salinese – desidero porgere il saluto a nome del Vescovo Mons. La Piana e di tutto il clero isolano. Grazie per aver mostrato a tutti il volto giovane della chiesa, che sa infondere nei ragazzi quei valori forti per una profonda crescita umana e cristiana». (foto all’interno della S.. Addolorata a S. Marina Salina)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/31/2010

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