Interdetto tratto banchina di Sottomonastero

Interdetto tratto banchina di Sottomonastero Gazzetta del Sud Salvatore Sarpi Lipari Temporanea interdizione, in via del tutto precauzionale, di un tratto della banchina commerciale di Sottomonastero a Lipari alle operazioni commerciali. Disponibilità affinchè nello stesso tratto venga consentita la sosta notturna delle navi di linea. Lo ha disposto il comandante del Circomare Lipari, Giuseppe Donato, dopo i sopralluoghi effettuati, su indicazione della Protezione civile, a seguito del sisma del 16 agosto scorso, sia nelle parti emerse che sommerse delle strutture portuali eoliane. Dalle ispezioni, effettuate dal 3. Nucleo operatori subacquei del reparto navale della guardia costiera di Messina, è emerso, infatti, che la situazione di maggiore criticità si ha in un tratto della banchina commerciale di Lipari, più precisamente tra la radice della banchina stessa e il molo di Punta Scaliddi. Sito dove, abitualmente, le navi di linea della Siremar svolgono le operazioni commerciali di imbarco e sbarco ed effettuano la sosta notturna. Gli addetti ai lavori, durante i sopralluoghi post-terremoto, avrebbero riscontrato uno sgrottamento che si estende per una larghezza di circa 12-13 metri e per una altezza di 3-4 metri. In considerazione di ciò l'autorità marittima ha chiesto un urgente sopralluogo all'ufficio del Genio civile opere marittime di Palermo al fine di verificare lo stato della struttura portuale e, di conseguenza, la possibilità alle navi di linea di continuare ad effettuare le operazioni in totale sicurezza. Nel frattempo le operazioni commerciali saranno svolte nel tratto di molo non interdetto. Già all'indomani del terremoto era stata avviata una verifica via mare per rendersi conto, al di là di foto e rilevazioni di quella che era stata la reale portata delle frane. Il sopralluogo aveva interessato le zone comprese tra Sotto Capistello a Praia Vinci, sino a Valle Muria scrutando le aree di distacco, valutando possibili eventuali rischi, verificando che, alla fine, i crolli hanno interessato un'area abbastanza consistente ma non colpito le spiagge più frequentate. Piuttosto le piccole insenature, meta di bagnanti solitari, o aree a picco sul mare.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/9/2010

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