Rischio taglio fondi Ue per Calabria e Sicilia

ilsole24ore.com Sono Calabria e Sicilia, oltre al piano nazionale per gli "attrattori culturali", a rischiare maggiormente la sforbiciata di fine anno dei fondi Ue. La Calabria è sotto di 16,6 milioni nell'utilizzo dei fondi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) rispetto al target di 568,3 milioni di spesa e, in termini percentuali, si è fermata al 18,9% contro il 19,5% previsto. La Sicilia è in ritardo sia con il Fesr che con il Fse (Fondo sociale europeo). Con il Fondo di sviluppo regionale la spesa si è fermata a 848,6 milioni contro gli 885 previsti (-36,4 milioni). In termini percentuali siamo al 14,1% contro la previsione del 14,7%. Quanto al fondo sociale siciliano, il target era 422,7 e la Regione si è fermata a 413. Il programma nazionale "attrattori" resta il più lontano dall'obiettivo, oltre tre punti percentuali: 24,2% contro il 27,5%, in termini assoluti 166,1 milioni contro 188,3. Il ministro Barca: notevole balzo in avanti Il comunicato del ministro della Coesione, Fabrizio Barca, sottolinea tuttavia il «notevole balzo in avanti» fatto dalle altre regioni e dagli altri programmi. Mentre a fine settembre i programmi ad aver raggiunto gli obiettivi fissati erano ancora solo 17, a fine ottobre sono diventati 43. Il ministro esprime soddisfazione, ma al tempo stesso aggiunge che «si può e si deve fare meglio». Sono sei i programmi a rischio taglio Ue In realtà, dei nove programmi rimasti fuori dell'obiettivo, due sono nella cosiddetta "soglia di tolleranza" del 5% rispetto all'obiettivo percentuale, mentre uno ha addirittura raggiunto l'obiettivo mentre il dipartimento faceva i calcoli. Sono quindi sei in tutto (ai quattro citati si aggiungono Sardegna Fesr e Val d'Aosta Fse) i programmi effettivamente a rischio di taglio Ue a fine anno e che già in questo mese – sulla base delle normative nazionali e del piano Azione coesione concordato con Bruxelles – dovrebbero subire una penalizzazione consistente nello spostamento di risorse verso opere prioritarie concordate con il Governo. Non l'ecatombe che si poteva immaginare fino a un mese fa, ma una situazione che impone al Governo, come dice Barca, di «aggredire i ritardi con ancora più decisione», con l'obiettivo finale di «mettere in sicurezza i programmi per l'intero periodo», in scadenza l'anno prossimo (ma fino al 2015 per l'esecuzione).

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/5/2012

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