Un avventuriero in esilio.

Un avventuriero in esilio.

«Dalla mia finestra vedo, azzurre in lontananza, l’alta rupe di Scilla e la gobba di Cariddi…»

Sono alcuni dei versi scritti dal poeta italiano Curzio Malaparte durante il periodo d’esilio nell’isola di Lipari. Poeta e scrittore, prima di tutto fu avventuriero nella realtà.

Sì perché la sua vita somiglia più a un romanzo d’avventure  fatto di discese e ripide salite, il poeta fu infatti : soldato, sindacalista, uomo politico, giornalista,  autore drammatico, regista e perfino attore, tutto in un vortice  di amori, duelli, arresti, scandali e, soprattutto, strani rapporti con il potere Fascista.  Venne fatto confinare da Balbo e liberare da Ciano. Malaparte trascorse nelle isole Eolie un periodo di confino durato sette mesi – dall'ottobre 1934 al giugno 1935 – durante i quali si dedicò alla scrittura. L’arresto e il confino furono dettati da diverse circostanze fra queste l’accusa di aver svolto attività antifasciste.
Tecnica del colpo di Stato” venne generalmente considerato come un invito alla conquista violenta del potere attraverso il rovesciamento dello Stato e nonostante lo scrittore  si fosse discolpato, non riuscì mai a smentire tali accuse. Dal carattere difficile e pungente, poeta da sempre vicino al Fascismo fu tradito dal suo stesso partito. La diatriba con Italo Balbo costò molto cara allo scrittore toscano che in una sua biografia,  intitolata “Vita di Pizzo di Ferro, detto Italo Balbo”, descrisse Balbo come un uomo incoerente e ingrassato che aveva perso il suo spirito rivoluzionario e che  sarebbe stato un buon ministro di Luigi Filippo. Righe pungenti e velenosissime che marchiarono Malaparte come un disertore, un cospiratore del regime. Tutto ciò gli costò la prigione e l’esilio nelle Eolie.

La sua permanenza a Lipari fu una piacevole scoperta. Lo scrittore si fece trasportare dalle bellezze dell’isola, qui continuò a scrivere per il Corriere della Sera, sotto lo pseudonimo di Candido. Nel romanzo “Fughe di Prigione”, dove raccolse tutte quelle che furono le emozioni e le esperienze vissute nell’isola, Malaparte descriveva Lipari, come un’isola che entra nella notte come una nave in porto...» 
Un poeta, ma prima di tutto un avventuriero capace di farsi catturare dalla magia di  uno scenario unico come quello delle Eolie, scenario perfetto per un romanzo d’avventure.

Di Adriano Nicosia



Data notizia: 4/1/2014

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Curzio Malaparte - esilio Lipari - soldato - sindacalista - politico - giornalista - -



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