La pomice è una roccia vulcanica vetrosa vescicolare, molto leggera per la sua tessitura particolarmente porosa. Questa pietra nasce, principalmente, da eruzioni di tipo esplosivo e la sua porosità è dovuta alla formazione di bolle di gas nella matrice della roccia; l’acqua, che nel corso delle eruzioni resta intrappolata nelle rocce viscose dalle temperature altissime, si libera sotto forma di vapore e fa esplodere il magma in una pietra leggera che, al termine del raffreddamento, si solidifica e cade sotto forma di pomice. Ne risulta una massa solida, costituita da biossido di silicio e, in parte, da ossido di alluminio e tracce dei loro ossidi: una sorta di schiuma di vetro vulcanico dalla struttura calcinata e non cristallina, dura e friabile al medesimo tempo. La pomice è l’unica pietra che riesce a galleggiare nell’acqua: ha un peso specifico inferiore a quest’ultima e riesce a non affondare, poiché si basa su una struttura a cellule sferiche e comunicanti tra loro grazie ad una non completa chiusura; quelle che non vengono invase dall’acqua, permettono alla pomice di galleggiare. Solitamente, la pietra è di colore chiaro come è ben visibile, ad esempio, nella costa nord-orientale dell’Isola di Lipari. Tuttavia, a seconda della sua composizione può assumere diversi colori: bianco, crema, grigio, verde o, addirittura, nero, come nel caso dell’Arcipelago delle Canarie. Esistono due tipi di pietra pomice, distinti dal punto di vista composizionale: le pomici siliciche (costituite da brandelli di magma acido, dalla elevata porosità e bassa permeabilità) e…
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di Francesca Zampaglione
Data notizia: 1/27/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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