Gazzetta del Sud
Milazzo- È stata accolta con soddisfazione in città la notizia del prossimo ingresso all'Ars di Santino Catalano, a seguito dell'accoglimento del suo ricorso contro l'ineleggibilità del collega di partito Fortunato Romano. Catalano ha ottenuto la sentenza proprio il giorno del suo 53° compleanno. Una festa doppia dunque assieme a parenti e amici. «Ero fiducioso anche se ovviamente sino alla sentenza c'era preoccupazione – afferma Catalano –. Ora sono pronto a questa nuova importante esperienza col solito entusiasmo e la consueta determinazione nell'interesse di tutta la comunità messinese e della provincia». L'on. Fortunato Romano ha dichiarato che proporrà appello contro la sentenza e ciò gli consentirà di rimanere ancora in carica. Catalano replica però che la pronuncia del giudice del Tribunale «è immediatamente esecutiva» e già in questa settimana definirà «tutte le procedure per l'insediamento a Palazzo dei Normanni». Domani, invece, giornata di ripresa del consiglio comunale di Milazzo, il neodeputato si presenterà in aula a Palazzo dell'Aquila, ma è pronto a cedere il suo posto al primo dei non eletti. «Sono stato uno dei fautori della lotta contro il doppio incarico – sorride – e quindi credo sia opportuno far seguire alle parole i fatti».
Dunque se il neodeputato deciderà di lasciare, in Consiglio si aprirà la corsa per il subentro. Il primo dei non eletti in questo momento è Marcello Nanì, attuale assessore della giunta Italiano, e dunque, scivolando la graduatoria, il posto toccherebbe a Stefano Doddo, lontano da anni dal palazzo municipale, ma sempre impegnato nei confronti dei cittadini. Il suo ingresso tra l'altro determinerebbe un altro record: due fratelli (Pippo è il capogruppo dell'Udc) nello stesso consiglio comunale. Ma sviluppi potrebbero esserci anche all'interno dello stesso Mpa, interessato da alcuni movimenti di consiglieri: qualche giorno addietro Munafò ha lasciato per passare ad un gruppo autonomo, e qualche altro consigliere "flirta" con deputati del Pdl. Se poi Nanì dovesse accettare di concludere l'ultimo scorcio di legislatura da consigliere, uscendo dalla giunta, avremmo un nuovo rimpasto dell'esecutivo. (g.p.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/10/2009
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