Prove d'intesa al chiaror di luna

Prove d'intesa al chiaror di luna oggi.it Panarea- Non è un buon posto in cui nascondersi. Lo sa bene Stefania Prestigiacomo che la ama e la frequenta da quand’era ragazza e che ogni benedetta estate deve chiamare i carabinieri. Bastasse stare al largo… Appena in gommone mette la prua verso Stromboli o Salina, i paparazzi le vanno dietro perché nel mercato dei clic e dei vip se riesci a beccare il ministro dell’Ambiente in bikini, non resti al verde. E poi è tutto concentrato, nella più piccola delle Eolie, 3,4 chilometri quadrati di colture rade e villaggi bianchi, tra falesie e spiaggette che si aprono al turismo d’elite solo via mare, un micro mondo che la sera sembra risucchiato dal porticciolo e dalle vie dei negozietti e delle trattorie. Nelle scorse settimane non aveva speranze di restare nell’anonimato Angelino Alfano, anche perché, col mestiere che fa, ministro della Giustizia, se si muove ha intorno ragazzotti armati che non possono certo sembrare industrialotti brianzoli o pariolini in cerca di avventure. Eppure, anche se Panarea non è un buon posto in cui nascondersi, Casini e Bocchino ci hanno provato. E nell’agosto più strano della politica italiana, con Berlusconi rabbiosamente al lavoro lontano dall’amatissima villa Certosa, Bersani desaparecido a causa del travaglio per far nascere il Nuovo Ulivo e Fini sui carboni ardenti (per la sabbia di Ansedonia? Macché, per i quotidiani attacchi sulla casa di Montecarlo e i presunti maneggi di compagna e cognato), l’incontro al chiaro di luna che Oggi è in grado di documentare potrebbe in futuro essere ricordato. VACANZE DI LAVORO Telefonate continue, interviste, incontri e discorsi, e una laboriosa tessitura di trame segrete: hanno sgobbato eccome nei giorni scorsi sia il segretario dell’Udc sia il più esposto combattente di un generale Fini rimasto senza colonnelli (tutti, da La Russa a Matteoli, a Gasparri passati con il premier). Ma via da Roma, e con un occhio al «lavoro» e uno alla famiglia, con l’agenda e la testa divise tra politica e divertimento. Il primo, giocherellone felice a Milano Marittima con i figli avuti da Azzurra Caltagirone e poi a Otranto. Il secondo, oltre a radunare gli amici nella casa affittata nel borgo di Drautto, già da un mese andava e veniva da Panarea con la moglie Gabriella Buontempo, che coccolava qualche volta anche sul veliero dell’amico-nemico Raffaele Ranucci, senatore del Partito democratico. Finché nell’isola è sbarcato da un charter in affitto, il Lady Liu, proprio Casini. Per tre giorni, dicono i bene informati, i due hanno fatto finta di non conoscersi. Ma il terzo giorno il sonnecchiante tarlo della politica risorge. E il terrazzo di un hotel diventa per loro un’eccentrica alternativa ai divanetti del Transatlantico di Montecitorio. Con un seguito, all’indomani, che documentiamo: Bocchino è con moglie e amici al Bar del Porto e fa un cenno a Casini che attraversa la banchina diretto al Raya. Arriva il buio, parte probabilmente l’ultima telefonata per gli accordi, ed eccoli lì, su un muretto, di fronte al mare nero che lascia solo intravvedere lo scoglio di Basiluzzo. Livio Colombo

, a cura di Peppe Paino