Bullismo, ora la mamma si rivolge al Provveditore

Riceviamo da Anna Miracula in risposta al dirigente scolastico Renato Candia e pubblichiamo: Dopo aver letto il discorso compìto, risoluto,propositivo,oserei dire “perfetto” del Dott. Candia, si rafforza in me la convinzione che realmente il problema è sottovalutato e continuerà ad esserlo. Frasi tratte da libri di psicologia spicciola (i libri li leggo anch’io se permette) che lasciano il tempo che trovano e che non risolveranno certamente il problema “alla radice”. Il problema c’è , è palese e resterà invariato da quanto ho appreso dalla Sua intervista. Come non darLe ragione, di certo chi si troverà a leggere queste belle frasi pronunciate con parsimonia,sembra quasi che la mia denuncia del problema sia stata fatta solo per raccontare stupidaggini. Tutto quello di cui Lei parla nel Suo bel discorso ,caro Signor Preside, resterà semplicemente “pura utopia”. Non vi è mai stato nessun intervento mirato al problema,nè negli anni passati tantomeno in questo che è da poco iniziato,o pensa che io mi inventi i fatti? O vorrà negare persino che io e mio marito siamo stati da Lei in Presidenza a discutere del problema? Anche la promessa di richiamare i genitori di tali ragazzi non è mai stata mantenuta. Di certo ora che ho ascoltato la sua intervista e le sue solite rassicurazioni fatte a me come ad altri genitori che probabilmente vivono lo stesso problema ma subiscono silenziosamente, io non mi sento né più tranquilla e nemmeno soddisfatta. Lei parla di sicurezza, ma dove sta la sicurezza? E’al corrente che nelle classi vengono scagliate in aria sedie, vengono presi a calci i docenti e dei bambini sono addirittura finiti in ospedale proprio perché vi è in atto la sicurezza così tanto invocata? E di una docente che si addormenta in classe durante l’ora di lezione lasciando i ragazzi in balia di loro stessi cosa mi dice? Anche qui da parte di noi genitori sono state inviate diverse lettere alla Sua attenzione, ma la situazione dallo scorso anno ad ora è identica, pertanto non solo i ragazzi sono lasciati a loro stessi ma non svolgono nemmeno il programma stabilito,con il rischio di arrivare agli esami senza una adeguata preparazione. Esperti esterni? Mai sentito parlare né i ragazzi né i genitori su questo argomento,ma forse sarebbe ora che mi ci rivolgessi io dichiarando quello che realmente succede così che le stesse Istituzioni possano prendere seri provvedimenti. Ad ogni modo e concludo qui perché non voglio dilungarmi su una questione che Lei respinge e dunque sarebbe inutile proseguire su due strade opposte, come continuare a lavare la testa all’asino,si perde il sapone e l’acqua ma di certo la situazione non cambia. La soluzione,dopo aver tentato la strada della denuncia locale, sarà quella di inviare delle informazioni al Provveditorato agli Studi su quanto avviene in questo Istituto e sui provvedimenti disciplinari che non vengono applicati come si deve. Anna Miracula

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/30/2010

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