"C'è chi vuole che nulla cambi"

"C'è chi vuole che nulla cambi" Gazzetta del Sud PALERMO- «Duole rilevare che esiste una cricca di quattro indegni parlamentari regionali, espressione di chi vuole che nulla cambi, proprio in una terra in cui tutto deve cambiare, che hanno la parola facile nell'insultare e che soprattutto sono messi lì a impedire che il processo di risanamento e di riforme in atto giunga a compimento». Sul credito d'imposta approvato recentemente dall'Ars, Lombardo afferma: «Siamo di fronte ad un primato: la Sicilia è la prima Regione che prevede che una volta che l'imprenditore mette su un'impresa con fondi propri, possa risparmiare sulle tasse. In tal modo il contributo piuttosto che servire a costruire capannoni, che talvolta rimangono vuoti, serve e si incassa come credito sulle imposte da pagare. Ad attività avviata l'imprenditore incassa sugli utili ed in tal modo si aiuta quello che ha la capacità di rischiare e che rischia il proprio capitale». Martedì l'Ars tornerà a riunirsi e si parlerà del Dpef della Regione; nelle sedute successive dovrebbe occuparsi della vicenda relativa al conflitto d'interessi dell'assessore Gaetano Armao contro il quale, per la questione rifiuti e come è stata gestita, l'Udc ha presentato una mozione di censura. Si sa già che anche parte del Pdl, quella formata dai cosiddetti "lealisti" appoggia la censura. Ma l'occasione sarà quella di una verifica dei rapporti di forze dentro il Parlamento dopo la novità rappresentata dal Pdl-Sicilia che ha lacerato definitivamente i rapporti tra i deputati del partito di Berlusconi, metà dei quali, quelli che si riconoscono nel nuovo gruppo voluto dal sottosegretario Gianfranco Miccichè detto ormai dei "ribelli" sostengono in modo convinto il governo Lombardo, a fronte dell'atteggiamento critico e talvolta ostile degli altri. Tutti concordano però che adesso con il divorzio si è fatta chiarezza. Con quali ripercussioni a Sala d'Ercole si vedrà già nei prossimi giorni.

, a cura di Peppe Paino